Tammaro
Reino, la lettera di un cittadino: “Situazione insostenibile, da 21 giorni senza acqua”

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“Un evento meteorologico straordinario può indubbiamente causare dei disagi. Il 14 ottobre 2015 un’alluvione ha messo in ginocchio l’intero Sannio, un territorio che nella storia è stato più volte colpito da fenomeni straordinari da cui ha imparato sempre meglio a rialzarsi.
Tuttavia la situazione in cui sono state abbandonate alcune famiglie delle contrade Campo Maggiore, Fontana dell’occhio, Castellone, San Paolo, Petrara ed altre nel comune di Reino oltrepassa di gran lunga i limiti di un disagio comprensibile ed accettabile.
Invece da 21 giorni l’erogazione di acqua pubblica è interrotta e non accenna a riprendere. Probabilmente nessuno ormai nel 2015 avrebbe pensato di potere fare i conti con i disagi che la mancanza d’acqua può arrecare: non potere cucinare, avere difficoltà nell’espletare gli atti fisiologici quotidiani, non potere provvedere né all’igiene personale né tantomeno alla pulizia anche sommaria della propria abitazione.
Situazione che diventa ancora più complicata per le aziende presenti nell’area che da venti giorni ormai sono state costrette a interrompere qualsiasi attività. Non si comprende l’indignazione espressa per una situazione quale quella messinese durata “solo” 7 giorni, rispetto alla assoluta indifferenza per una situazione che dura ormai da 21 giorni.
Il numero delle persone che soffrono un disagio non rende meno meritevole di risposte cittadini onesti che pagano le tasse e che al momento sono completamente soli.
L’appello che si vuole fare è dunque al buon senso, al buon senso che consentirebbe a chiunque di capire la vitale importanza di un servizio che è indispensabile, al buon senso delle società di servizi che si occupano della gestione dell’acqua e dovrebbero trattare la situazione per quella che è: una situazione emergenziale.
L’appello è per la serenità di famiglie, uomini, donne, bambini e anziani che ormai hanno dimenticato cosa voglia dire avere una vita quotidiana”.