Religione
Festività di Sant’Anna, premiati i primi nati in città: medaglie per Edoardo Di Rubbo e Alessia Anna Orsini

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Ogni anno, il 26 luglio, giorno della festività della Santa protettrice delle partorienti, la parrocchia di Sant’Anna, al Corso Garibaldi di Benevento, premia il primo nato e la prima nata negli ospedali di Benevento.
Quest’anno il parroco don Giuseppe Montenegro, insieme a Nicola Palazzo e alle “pie donne” della Parrocchia Concetta De Nigris, Maria Grazia Luongo e Gina Pezzillo si sono recati prima all’ospedale Rummo di Benevento dove il primo nato è stato un bellissimo maschietto, al quale i genitori: Giusepppe Di Rubbo e Nadia Clarizia, il papà è di Benevento e la manna di Pesco Sannita, hanno dato il nome Edoardo.
La prima nata mentre è stata una stupenda bambina, Alessia Anna, presso l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento. I genitori Maurizio Orsini e Rossella De Filippo, sono originari di Faicchio. A tutte e due le mamme è stato consegnato un oggetto d’argento con l’effigie di Sant’Anna da mettere nelle cullette. E’ il protovangelo di Giacomo a trasmettere la più grande mole di notizie su Sant’Anna, sulla sua vita e soprattutto sull’infanzia di Maria.
La grande popolarità di Sant’Anna inizia nel medioevo. La costruzione agiografica di questa Santa, si modella per molti versi sul calco dell’Annunciazione. Anche la nascita della Vergine Maria come quella di Cristo, ha infatti del prodigioso, poiché anche in questo caso il messaggero di Dio porta l’inattesa novella alla donna, quando la sua età piuttosto avanzata e la sterilità del marito, San Gioacchino, potrebbero escludere ogni umana possibilità di concepire un figlio.
Il concepimento di Maria avviene quindi in un orizzonte prodigioso, dove la volontà di Dio supera ogni limite dell’uomo, assume così una chiara funzione pedagogica e, nel contempo ascrive così la procreazione al disegno insondabile del Creatore. La maternità emblematica di Sant’Anna ha contribuito a farne la patrona elettiva delle donne che desiderano diventare madri e delle puerpere. In molti luoghi del Sud la nonna di Gesù è particolarmente venerata proprio nel suo appellativo di “vecchia potente”.