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CRONACA

Abusivismo edilizio e inquinamento ambientale nel Sannio, maxi operazione dei carabinieri: sequestri e 19 denunce

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Diciannove persone denunciate, scoperti una cava, un capannone e diverse strutture abusive, sequestrate due aree adibite a minidiscarica. Questo il bilancio dei controlli contro l’abusivismo edilizio e l’inquinamento ambientale, predisposti dai carabinieri del Comando Provinciale, con l’ausilio dei reparti dell’Arma del N.O.E. e dei N.A.S. specializzati nel delicato settore ambientale e sanitario, nonché di personale delle Asl e dell’Arpac.

I militari della stazione di San Giorgio del Sannio hanno deferito in stato di libertà per reati in materia ambientale un 36enne beneventano che, dopo aver ristrutturato un suo locale commerciale, aveva sversato illecitamente materiale edile e di risulta su un’area di 25 metri quadrati, posta in una zona boschiva di San Martino Sannita, in via Arenella, sottoposta poi a sequestro. Sequestrata anche un’area comunale di 200 mq a Fragneto Monforte, nei pressi del locale cimitero, dove ignoti avevano depositato circa trenta metri cubi di rifiuti non pericolosi, costituiti principalmente da materiale edile e bitumoso.

Due, invece, le persone denunciate dai Carabinieri della Stazione di Montesarchio – un 48enne di Rotondi e 54enne di Bonea – rispettivamente titolare e gestore un’azienda per l’allevamento di bufali,  ai quali è stata contestata la costruzione in ferro e muratura di un capannone in una particolare area sottoposta a vincolo paesaggistico, che di conseguenza è stato sequestrato.

A Torrecuso, in contrada Masseria del Ponte, i carabinieri della Stazione di Paupisi hanno effettuato il sequestro di un terreno di circa 3000 mq, adibito a cava per l’estrazione di materiale calcareo, su decreto di sospensione dei lavori di scavo emesso dalla Giunta Regionale della Campania in assenza di licenza. Il conduttore del terreno, 79enne, e il titolare della ditta per movimento terra, 30enne, entrambi beneventani, quindi, sono stati denunciati in stato di libertà per aver attivato una cava senza alcuna autorizzazione. Allo stesso titolare è stata comminata anche la sanzione amministrativa prevista in questi casi di circa 3.400 euro.

A Melizzano, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico del Parco Regionale del Taburno-Camposauro, i militari della Stazione di Frasso Telesino hanno denunciato 7 persone per aver realizzato modifiche strutturali, senza le previste autorizzazioni, agli alloggi  I.A.C.P. in assegnazione, realizzando nell’area condominiale delle baracche in ferro e lamiere, mentre uno di loro erigeva, senza permesso a costruire, un muro di cinta nel terreno di pertinenza dell’abitazione.

A Solopaca altre tre persone, committente ed esecutori di lavori, sono stati deferiti per aver realizzato un muro in cemento armato, senza la prevista autorizzazione in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico.

Sempre per abusi edilizi commessi in area paesaggistiche, sono state denunciate a Cusano Mutri altre due persone: in uno di questi siti è stato anche riscontrato che era stata divelta la rete di recinzione a protezione dell’acquedotto comunale che di fatto permetteva l’introduzione di eventuale bestiame all’interno, tanto da indurre ad effettuare la campionatura e le opportune analisi dell’acqua da parte di personale dell’Asl Bn1, che in ogni caso è risultata non contaminata e conforme alle norme igieniche.

Infine, i carabinieri della stazione di San Salvatore Telesino hanno denunciato una persona di Caivano per aver abbandonato alcuni sacchi di rifiuti urbani lungo il ciglio della strada in zona paesaggistica di Monte Pugliano. Singolare il modo con cui i militari sono giunti all’identificazione del responsabile, un 55enne: nei sacchi erano contenuti alcuni scontrini di ricarica telefonica che lo stesso aveva abbandonato negli stessi rifiuti.

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