Sindacati
Gestione servizio 118, sindacati contro Misericordia

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In riscontro alla nota del 13 luglio emessa dalla Confederazione di Misericordia segnaliamo, ancora una volta, una serie di inesattezze dovute ad una errata e del tutto faziosa interpretazione delle normative in materia di appalti, di relazioni sindacali e del lavoro che, se da un lato avvantaggia esclusivamente l’azienda ampliandone i propri margini di profitto, dall’ altro grava sulle spalle del personale troppe volte indotto a seguire supinamente le linee dirigenziali aziendali, unilateralmente date con ampio margine di “autosufficienza decisionale”. Così in una nota congiunta sul servizio 118 i sindacati Fp Cgil, Uil Fpl e Usb.
“Non è possibile parlare di turnazioni e riposi – aggiungono le sigle – se non vi è mai stata alla base un’apposita riunione con le organizzazioni sindacali (normativamente prevista) tesa a concordare degli indirizzi oggettivamente validi per i lavoratori. Né tantomeno si può far riferimento alla richiesta di qualche RSA, come cita la nota, le cui personali richieste debbano poi assurgere a rango di accordi sindacali in tema di turnazione notturna, con il placet del Sig. Fatichenti, peraltro molto poco presente a Benevento, e quindi non perfettamente edotto circa le questioni che riguardano il servizio, e soprattutto i lavoratori.
Di fatto, – proseguono nel comunicato – la gestione delle ferie e delle conseguenti turnazioni (che nel picco dell’ “autosufficienza decisionale” prevedono persino due notti consecutive) sono frutto ancora una volta della sola parte aziendale, la quale ritiene di non aver fatto ricorso a personale sostitutivo aggiuntivo relativamente agli autisti (e non, invece per gli infermieri), poiché quello in dotazione è sufficiente a ricoprire le incombenze di varia natura (ferie, malattia, ivi comprese le assenze di qualche autista oggi coordinatore) e non solo d’ estate, ma durante l’ intero anno lavorativo.
Si rammenta anche che, contrariamente a quanto sostenuto da Misericordia, le unità di personale Autista non sono 63 ma 60 a tempo pieno, ai quali si aggiungono altre 3 part – time, e però se ne sottraggono circa un paio con attuale ruolo di solo coordinatore, a dimostrazione del fatto che si paventano esuberi o soddisfacenti coperture di personale a seconda dei momenti e dei periodi più consoni all’ azienda, così come si ritiene (sempre unilateralmente) di aver adempiuto alle previsioni legislative e contrattuali allorquando si presume che il riposo delle 11 ore susseguenti la turnazione notturna sia da considerarsi all’ interno delle 24 ore, così consentendo turni notturni continuativi con il favore placito di qualche singolo. Rimane ad oggi ancora una certa volontà da parte delle Scriventi, tesa a comprende, invece, le ragioni della mancata corresponsione degli arretrati contrattuali 2014 – 2015, anch’ essa frutto di apposita previsione normativa, ma evidentemente non gradita.
Per tutte queste motivazioni – concludono i sindacati – si invita a fare tutto quanto di loro competenza a affinché tale stato di cose possa rientrare nell’ alveo del normale confronto tra le parti, al quale come sempre non ci sottrarremo (anche con apposito sit in se necessario), viepiù se alla base vi è una più che cospicua somma di risorse pubbliche. In alternativa potremmo adire le competenti autorità giurisdizionali (Procura della Repubblica e Giudice del Lavoro) per fare chiarezza sulla gestione di un servizio pubblico e di pubbliche risorse amministrate con “autosufficienza decisionale” da un semplice privato gestore di pubblico appalto”.