Valle Caudina
Presentato il libro di Ettore Ruggiero “Gli anni di Mimì Romano – Airola tra 1950 e 1975”

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Un’analisi attenta, elaborata attraverso un impegnativo lavoro di ricerca documentaristica e corredata da un corposo apparato fotografico, di un venticinquennio che determinò la trasformazione politica, economica e sociale della città di Airola.
Vuole essere questo, in sintesi, la prima fatica saggistico-letteraria di Ettore Ruggiero dal titolo “Gli anni di Mimì Romano- Airola tra il 1950 e il 1975” edito da Realtà Sannita e presentato ieri pomeriggio in un gremitissimo Teatro comunale della cittadina caudina alla presenza di autorevoli personaggi che hanno conosciuto di persona quello che fu il sindaco più giovane che Airola abbia mai avuto e eletto per cinque volte consecutive.
Oltre 130 pagine che ripercorrono, in maniera scorrevole e obiettiva, senza cedere mai al sentimentalismo che pur poteva essere determinato dalla parentela che l’autore ha con il protagonista dell’opera, quello che fu un cambiamento profondo della città di Airola, che usciva martoriata dalle vicende belliche, provata da anni di commissariamento e che ancora scontava una fortissima carenza infrastrutturale.
Il libro è nato per un incontro fortuito, come spesso avviene per le opere di genialità, con documenti sparsi, discorsi e riflessioni “trovati casualmente – ha spiegato l’autore Ettore Ruggiero – nella cantina che io e mia moglie ci stavamo accingendo a ristrutturare. Mosso dalla curiosità e dalla passione che ho per la storia locale, ho cominciato a catalogare quel patrimonio che apparteneva a mio suocero e ad arricchirlo con ricerche effettuate sui giornali dell’epoca, presso l’Archivio di Stato di Benevento, la Biblioteca provinciale, quella del Museo del Sannio, quella comunale.”
Il consenso che il trentasettenne democristiano riscosse per cinque lustri determinato, come emerge dall’opera e dai racconti degli intervenuti alla presentazione, dalla spiccata sensibilità umana, dalla capacità di ascolto dei bisogni dei cittadini e dall’azione politica orientata ad essere servizio per la comunità, rese possibile la continuità di un’attività amministrativa che rialzò le sorti della città.
Sotto l’amministrazione capitanata da Mimì Romano, che aveva dalla sua una maggioranza democristiana all’interno del Consiglio comunale ma anche l’appoggio della Provincia a guida Dc, inizialmente con Alessandro Lombardi, e successivamente di altri esponenti airolani o comunque sanniti della stessa ispirazione politica in Regione e in Parlamento, Airola si avviò a diventare il punto di riferimento per la ricostruzione e per lo sviluppo industriale della Valle caudina.
Si partì con le opere fognarie, per poi passare alla ristrutturazione e all’ampliamento della rete idrica, all’approvvigionamento della rete elettrica nelle contrade, alla creazione di collegamenti stradali con vie interpoderali, alla pavimentazione viaria, alla costruzione delle case popolari, la ristrutturazione degli edifici scolastici, delle chiese, la creazione di un campo sportivo fino alla realizzazione dell’insediamento industriale dell’Alfacavi.
Il libro testimonia anche di un modo di far politica che è andato perduto: “quello orientato all’equilibrio, anche quando emersero le diverse fazioni all’interno del partito di maggioranza della DC”, “quello della politica mai urlata”, “quello della politica in cui le divergenze ideologiche mai avrebbero scalfito rapporti di amicizia e di solidarietà tra i competitori”, come hanno evidenziato Roberto Costanzo, Giulia Abbate, Vittorio Fucci jr., intervenuti alla presentazione del libro, che “può diventare strumento per le nuove generazioni a coltivare il ritorno alla nobiltà della politica, che subordinava gli interessi agli ideali”, come ha evidenziato Giovanni Zarro, che “vede nel libro anche la crescita dell’Italia di quegli anni e l’evoluzione del sistema politico e elettorale.”