Scuola
Legalità e lotta alle mafie, gli studenti di Benevento incontrano la vedova del caposcorta di Giovanni Falcone
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“La lotta alle mafie non è una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale capace di coinvolgere tutti e specialmente le giovani generazioni”. Sono le parole pronunciate il 20 giugno 1992 a Palermo da Paolo Borsellino per ricordare le vittime della strage di Capaci: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
Una citazione che racchiude alla perfezione l’obiettivo del progetto “Dipende da te”, promosso nelle scuole della provincia di Benevento dalla docente Mariapia Ciani in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Benevento e con l’Ufficio Scolastico Provinciale.
L’iniziativa, che ha visto oltre 600 ragazzi confrontarsi sui temi della legalità e della cittadinanza attiva dopo aver visto il film di Pif “La Mafia uccide d’estate”, si è conclusa questa mattina con un incontro dibattito al teatro San Marco.
Al convegno, oltre ai rappresentanti di Palazzo Mosti e delle forze dell’ordine, ha partecipato anche Tina Martinez Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, agente scelto della Polizia di Stato e caposcorta di Giovanni Falcone, alla guida della blindata IV Savona 15 che esplose nella strage di Capaci il 23 maggio del 1992.
Una testimonianza importante per far capire alle nuove generazioni che i fatti accaduti lungo l’autostrada siciliana, anche se lontani, rappresentano un pezzo della storia d’Italia che non deve essere dimenticato: “Sono qui – ha spiegato Martinez Montinaro – perché credo che la memoria sia una delle armi principali per combattere le mafie e per non dimenticare chi ha dato la vita per la legalità e lo Stato”.
Un ricordo al tempo stesso affascinante e carico di tristezza, quello della vedova di Montinaro, capace di arrivare dritto al cuore dei ragazzi. Nelle parole della donna la storia ufficiale si è mischiata con ricordi personali, odori e suoni di una Palermo che si era appena affacciata sugli anni ’90. Un città che forse oggi non esiste più, soprattutto, grazie all’esempio e all’impegno di uomini coraggiosi.
Le dichiarazioni nel servizio video.