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L@p Asilo 31, domani la manifestazione in difesa degli spazi sociali

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“Da diversi anni molte associazioni di volontariato, cooperative sociali e gruppi informali di cittadini sottopongono all’attenzione dell’amministrazione comunale la questione relativa alla gestione degli immobili comunali con finalità sociali, culturali e non lucrative evidenziando la necessità di percepire quei beni come luoghi suscettibili di fruizione collettiva e a vantaggio della comunità locale.
Gli spazi ad uso sociale nella città di Benevento infatti – scrive in una lunga nota il L@p Asilo 31 – sono divenuti luoghi di forte socialità, elaborazione del pensiero, di solidarietà intergenerazionale e di profondo radicamento sul territorio ma oggi la loro esistenza è minata nei fatti dalle procedure amministrative di recupero crediti e rilascio delle strutture avviate dal Comune di Benevento.
Già nel 2012 il Settore Patrimonio del Comune di Benevento avviò dei procedimenti amministrativi nei confronti di molte associazioni e cooperative sociali, relativi alla necessità di provvedere al pagamento di canoni di affitto esorbitanti, che tra l’altro si fondavano su una sopravvalutazione del valore reale degli immobili stessi. Dopo diversi mesi di polemica ci fu la parvenza di essere giunti ad una soluzione del problema allorquando l’amministrazione comunale intravide la possibilità di poter compensare il costo degli affitti per gli immobili comunali con attività e servizi gratuiti resi alla comunità.
Oggi a distanza di tre anni si chiede il recupero crediti per affitti non pagati o addirittura in alcuni casi si richiedono risarcimenti in base ad occupazioni senza titolo e quindi abusive nonostante esistessero titoli che regolamentano la gestione e l’utilizzo di determinate strutture.
Oltre alle procedure di recupero crediti e rilascio della struttura l’amministrazione comunale ancora non individua dei principi generali che possano dare una regolamentazione precisa agli immobili comunali con una destinazione di tipo sociale.
Oggi ad Aprile 2015 sotto i colpi delle politiche di austerity e recupero crediti chiudono i cinema, gli spazi sociali che rendono servizi gratuiti da diversi anni soprattutto in quartieri popolari come il Rione Libertà o che operano con categorie deboli come i disabili o i bambini con particolari patologie infine gli spazi teatrali che non sono fruibili per le associazioni e i gruppi teatrali che sono costretti ad affittare spazi privati.
Mentre le logiche ragionieristiche prevalgono, le migliori energie della città rischiano di scomparire nel silenzio generale della classe politica e amministrativa della città che ancora non elabora una proposta che pur tenendo conto delle esigenze di far cassa possa tutelare, difendere e sostenere le realtà sociali che con spirito volontario si adoperano per un miglioramento in termini sociali e culturali della nostra comunità.
Per questo motivo è nato un coordinamento delle associazioni, cooperative sociali, gruppi informali e teatrali che hanno intenzione di porre al centro dell’attenzione della nostra comunità non solo l’importanza di tutelare e salvaguardare gli spazi sociali ma soprattutto di valorizzare tali esperienze riconducendole a percorsi istituzionali e democratici, prevedendo quindi un’adeguata disciplina all’interno di un regolamento comunale.
Se negli ultimi anni è stato instaurato un clima persecutorio da parte di alcuni Dirigenti Comunali, assecondati a volte da Assessori con inesistenti competenze nelle materie specifiche, nei confronti del mondo del volontariato e dell’associazionismo al quale viene imposto il rispetto delle “regole” lo stesso non può essere detto invece nei confronti dell’associazionismo o volontariato cattolico o dell’intero arcipelago della Curia Beneventana alla quale continua ad essere garantito un atteggiamento di favore. Proprio negli ultimi giorni il settore Patrimonio, lo stesso settore integerrimo nei confronti dell’associazionismo laico, ha proposto una delibera che concede gli spazi comunali in comodato gratuito alle parrocchie, alla curia e alle sue associazioni di riferimento per l’alto profilo sociale delle sue attività.
Perché viene riconosciuto l’alto profilo sociale delle realtà ecclesiastiche mentre lo stesso non viene riconosciuto al mondo dell’associazionismo laico? Per quanto tempo ancora bisogna subire una politica iniqua fatta di doppiopesismo a seconda dei soggetti interessati?
Rivendichiamo il ruolo centrale che l’associazionismo laico e il mondo della cooperazione e del volontariato svolge nella città di Benevento nell’offerta di servizi gratuiti alla comunità che sopperiscono alle falle nate causa dei continui tagli perpetrati nel settore dei servizi sociali.
Il protagonismo sociale e culturale sviluppato dagli spazi sociali della nostra città meritano un riconoscimento sul piano istituzionale che consenta non solo di tutelare gli spazi già esistenti ma che per il futuro sancisca un principio generale che consenta la proliferazione di queste esperienze di democrazia diretta e di crescita collettiva. Se è vero che il Comune di Benevento ha la necessità di fare cassa dagli immobili comunali in particolare quelli commerciali è anche vero riconoscere l’economicità e l’importanza per l’Ente di determinati servizi alla persona e al cittadino che molte realtà del terzo settore e del mondo del volontariato svolgono a titolo completamente gratuito.
Domani alle ore 11:00 partirà da Piazza Orsini la manifestazione in difesa degli spazi sociali come beni comuni di fruizione collettiva per giungere in maniera pacifica a Palazzo Mosti ed incontrare i rappresentanti dell’amministrazione comunale”.