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POLITICA

Il giovane Izzo tra azienda e politica: non escludo la candidatura alle prossime regionali

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Luigi Izzo, classe ’85, figlio di Carlo Izzo socio e proprietario del gruppo Izzo, leader nel settore delle costruzioni e dell’ interior design, guarda al futuro con una straordinaria attenzione alle prossime elezioni regionali campane.

Membro del consiglio direttivo dell’Assobeton – Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi – Luigi è protagonista del cambio generazionale che sta investendo le aziende del gruppo. Gruppo formato appunto da diverse società nelle quali tutti i sei fratelli sono soci nella stessa percentuale.

“Nessun presidente del gruppo, quindi – afferma Luigi -, nessun nipote ad oggi è amministratore delegato del gruppo. Gli stessi nipoti, però, è necessario abbiano una valida formazione universitaria e una grande passione per non minare il lavoro che negli anni i sei fratelli hanno svolto. Un presidente morale e degno di questo titolo ad oggi potrebbe essere solo mio nonno Luigi”.

“Spesso il nostro gruppo è stato protagonista di vicende legate alla diatriba tra mio zio Antonio con il gruppo Mataluni. Personalmente ho un ottimo rapporto con alcuni componenti della famiglia Mataluni che in quanto realtà del territorio deve essere tutelata, soprattutto in questo critico momento economico. Resta quindi una questione di mio zio dalla quale io e altri componenti della famiglia Izzo hanno preso le distanze”, continua Luigi Izzo.

“In merito al futuro, mio padre continuerà ad avere il suo ruolo all’interno del gruppo, io ed i miei fratelli abbiamo da poco costituto una società e stiamo sviluppando un prodotto innovativo utile al risparmio energetico”.

“Oggi, inoltre, sto attentamente valutando, con concrete e alte probabilità, di candidarmi alle imminenti elezioni regionali. Il mio impegno sarà per i giovani, con una attenzione straordinaria alle aziende che devono essere in grado di produrre e quindi creare posti di lavoro. E’ necessario che la Campania ritorni protagonista e che le aree interne siano rivalutate, puntando sulle eccellenze culturali e industriali che abbiamo la fortuna di possedere”, conclude Luigi Izzo.

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