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Mensa, il Nipaf controlla la vecchia sede Ristorò. Moschella non si dimette e annuncia: “Il fascicolo è in Procura”
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Dopo la sospensione del servizio mensa, stabilita dal sindaco di Benevento Fausto Pepe nella serata di ieri, questa mattina gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno svolto un sopralluogo nei locali, nella zona industriale di Ponte Valentino, che ospitavano in passato la ditta Ristorò.
Si tratta dell’area che nel maggio 2013 era stata dismessa in seguito ad un grave incendio causato dal corto circuito di una cella frigorifera. I capannoni in questi giorni sono tornati al centro dell’attenzione dopo la video inchiesta del “Corriere.it” e della conferenza stampa dell’associazione Altrabenevento che ha segnalato ulteriori presunte anomalie.
Gli agenti del Nipaf, su ordine della Procura presso il Tribunale di Benevento, sono entrati nell’azienda accompagnati da alcuni rappresentanti della Ristorò ed hanno ispezionato diverse parti della struttura. Durante i controlli, la Forestale ha fotografato esternamente anche le vasche dove – secondo il filmato realizzato dal “Corriere” – sono state ritrovate alcune vaschette di cibo.
Accanto alle ispezioni del Nipaf prosegue l’azione amministrativa del Comune di Benevento. Contattato telefonicamente da Ntr24, il dirigente dei Servizi al Cittadino Giuseppe Moschella ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla decisione di sospendere il servizio.
Oltre alle motivazioni di natura emotiva c’è anche l’interruzione dell’iter per ottenere l’agibilità per la ditta che si occupa del servizio di mensa. Nonostante le numerose richieste di dimissioni giunte in queste ore, Moschella, dopo aver incassato la fiducia del primo cittadino Fausto Pepe, ha spiegato di voler continuare nella sua attività di dirigente e di voler andare in fondo alla questione.
Al di là dei controlli di questa mattina, infatti, l’autorità giudiziaria sarà interessata anche dal Comune di Benevento. “Quello che emerge dall’inchiesta del ‘Corriere.it’ – ha concluso il comandante della Municipale – è gravissimo e deve essere accertato senza lasciare dubbi”.