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Suicidi nel Sannio, la Cisl lancia l’iniziativa dell’accoglienza come “occasione di ascolto” per chi è in difficoltà

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“Il 2015 della provincia sannita registra i suoi primi drammatici, terribili gesti estremi da parte di persone preda della propria disperazione. Ieri, in una sola giornata, Gerardo e Raffaele non ce l’hanno fatta; hanno posto fine volontariamente alle loro esistenze. Sullo sfondo delle motivazioni – tutte ancora da accertare – ancora una volta potrebbe esserci il dramma della mancanza di lavoro”. A scriverlo in una nota è la Cisl IrpiniaSannio.
Di un lavoro che manca – aggiunge il sindacato – e che, prima ancora che un mezzo per il sostentamento economico, viene sempre più percepito come “veicolo” principale per essere parte integrante di una comunità familiare, locale, cittadina; come dimostrano questi tristi episodi di cronaca.
“La CISL IrpiniaSannio, da tempo sta conducendo una propria battaglia affinché questi episodi, di cui l’intera collettività deve sentirsi corresponsabile, non cadano nell’oblio nel volgere di poche ore – è il commento di Mario Melchionna, segretario generale della organizzazione sindacale –. Oggi leggiamo del dramma di Gerardo e Raffaele ma domani tutti avremo già dimenticato le tante, troppe vittime di indifferenza mentre le proprie famiglie ancora li piangono disperate”.
“Da quasi due anni – aggiunge – abbiamo inserito la statistica di tali tragedie sociali ed umane nei freddi numeri di analisi della crisi che periodicamente offriamo alla riflessione della opinione pubblica, ma la nostra non è la cinica trasposizione numerica di un dramma bensì il tentativo di far capire, soprattutto a chi ci governa, quanto grave sia per gli uomini e le donne del lavoro la mancanza di occasioni occupazionali”.
Il Sindacato cislino sul tema dei suicidi in terra d’Irpinia e del Sannio da tempo ha lanciato una iniziativa rivolta alla collaborazione della Chiesa locale che spesso, da sola, mostra di comprendere più di altri le ragioni di un disagio.
“Vorremmo dar vita – conclude Melchionna – se possibile di concerto con le Diocesi Irpine e Sannite, ad una iniziativa di accoglienza che possa costituire una pur minima occasione di ascolto per chi versa in estrema difficoltà, non solo economica ma soprattutto morale e civile”.