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Isidea, il presidente Martignetti critica la Consulta degli operatori turistici: “Senza strutturazione è inutile”

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“A che serve la Consulta degli operatori turistici e culturali, la cui creazione l’assessore Del Vecchio ha voluto avviare accogliendo una sollecitazione di Isidea? La mancata strutturazione anche minima della stessa, che ne avrebbe permesso la dovuta autonomia al di là del valore consultivo dei pareri espressi, la rendono invisibile ed inutile.”
Inizia così una nota critica del presidente di Isidea, Rito Maritgnetti, che sostiene che “Natale poteva rappresentare l’occasione giusta e pacifica per fare rete tra enti, competenze e creatività, al fine di scegliere in modo partecipato un programma condiviso di eventi, in linea con il difficile momento di grandi difficoltà che vive in particolare il Sud”.
E invece – dice ancora Maritgnetti – la consulta “continua ad essere attivata solo per sporadiche convocazioni politiche ed è coinvolta per inviti alla presenza in manifestazioni già organizzate da geni solitari”. “L’assenza della Consulta, alla quale avevano inizialmente aderito circa cento variegati soggetti – dichiara ancora il presidente di Isidea – si fa sentire anche in queste ore di accesa polemica per le banali ma pur costose luminarie, scelte dall’assessore De Luca, non amante di pareri consultivi e notoriamente contrapposto al predetto collega alla cultura”.
“Si sarebbe potuto assecondare il desiderio assessoriale delle luminarie a forma di note musicali – sostiene Martignetti – ma scegliendo, per esempio, i neumi della notazione beneventana, inediti e riutilizzabili, graditi anche all’assessore all’Unesco, al Conservatorio e ai neo-longobardi.”
“Il problema – chiosa Martignetti – è che il famoso “tavolo/network”, periodicamente evocato, non ha mai funzionato e mai funzionerà. Ed allora, senza ulteriori e fatali ritardi, facciamo finalmente la scelta giusta e radicale: affidiamoci alla competenza di esperti che non abbiamo sul territorio, ma che in realtà molto simili alla nostra hanno già attivato con successo progetti strategici di Distretti Culturali, capaci di trasformare la cultura, ancora vista come un motivo di costi, in fattore produttivo, grazie al dialogo tra filiere e all’insieme organizzato di istituzioni, reti associative e imprese”.
“Il ruolo della cultura, come ben sottolinea l’esperto Pier Luigi Sacco – conclude il presidente di Isidea – “non si esaurisce nel passatempo più o meno colto, ma va cercato anche e soprattutto nella sua funzione di attivatore sociale”.