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Camera di Commercio, Catauro (Unimpresa): “Avviare rinnovamento della dirigenza politica e tecnica”

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“Anche per queste festività natalizie la Camera di Commercio non ha perso l’occasione di sperperare il poco denaro delle aziende tra lucine, casette, gonfiabili, mostaccioli, rococò e torroncini. Una visione della realtà che ha un solo fine: utilizzare il denaro versato dalle imprese della provincia di Benevento, in modo insensato, inutile, inefficace”. A scriverlo in una nota è il presidente di Unimpresa, Ignazio Catauro.
“Ciò – aggiunge – a dimostrazione che la Camera di Commercio non riesce a rispondere in nessun modo alle esigenze e alle sfide che il territorio è chiamato ad affrontare nei prossimi anni. Le grandi idee degli attuali “reggenti” passerebbero per una fantomatica Fondazione, di cosa e per che cosa, nessuno riesce a capire né ritengo ci sia realmente qualcosa da capire se non che si tratti del solito tentativo di utilizzare risorse per ipotetiche ricadute personali.
Le gravi condizioni che vive l’intero comparto economico e produttivo della provincia – continua – non sono riscontrabili in tutta la sua storia; eppure l’Ente camerale che dovrebbe essere espressione delle imprese e del mondo economico produttivo in generale, non trova meglio da fare che dilapidare risorse ed energie in sterili, inutili e dannose attività di distribuzione di denaro a pioggia, con modalità discutibili e praticamente inefficaci.
Bene hanno fatto alcune associazioni di categoria come Confcommercio, Cidec, Fapi ed altre, nel sollevare una serie di questioni relative alla legittimità ed all’opportunità di continuare il percorso fallimentare dell’attuale gruppo dirigente della Camera di Commercio di Benevento. Tante sono le storture! L’unica cosa che mi sento di dire è che oramai agli occhi dell’opinione pubblica, delle imprese, dell’intero mondo produttivo questa dirigenza non rappresenta più niente e nessuno.
La preoccupazione ed il rammarico – evidenzia nella nota – è data dalla consapevolezza che si sta continuando a sprecare tempo prezioso, mentre le imprese sannite dichiarano fallimenti con una media di gran lunga superiore a quella nazionale.
Nulla si fa per far ripartire le aziende: l’immobile di proprietà dell’Ente individuato quale sede dell’Enoteca del Sannio, sta cadendo a pezzi senza che nessuno si preoccupi di far decollare una iniziativa determinate per lo sviluppo del comparto enogastronomico di qualità e di salvaguardare un bene pubblico; Benevento è uno dei pochi capoluoghi a non avere un Ente fieristico, e a tal riguardo la Camera è del tutto assente; manca una visione strategica di sviluppo per cui invece di destinare risorse ad una Agenzia di sviluppo territoriale, si dilapidano risorse finanziando una inutile azienda speciale come Valisannio, che rappresenta solo uno stipendificio del tutto inutile ed improduttivo.
Vi è solo una strada da percorrere, se veramente stanno a cuore le sorti delle imprese sannite: avviare immediatamente – conclude Catauro – un rinnovamento, oggi non più rinviabile, che coinvolga profondamente la dirigenza politica e tecnica della Camera”.