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Data Center a Benevento, Romano (Rsu Poste Italiane) attacca: “Da investimento strategico a progetto inutile”

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“Dopo le varie firme, convenzioni e acquisti delle aree, giunge la comunicazione odierna del sindaco di Benevento, Fausto Pepe, che non verra più insediato a Benevento il nuovo Data Center di Poste Italiane per il Sud”. Così il presidente Rsu Filiale Poste di Benevento, Giovanni Romano, in una nota diffusa agli organi di stampa in merito alla mancata realizzazione del progetto nel capoluogo sannita.
“Agli incontri precedenti – aggiunge Romano – erano presenti il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e il primo cittadino del capoluogo sannita. Il Data Center di nuova generazione si sarebbe dovuto realizzare all’interno della zona di sviluppo industriale di Benevento su un’ area di circa 50.550 mq e sarebbe dovuto essere il terzo segmento del sistema di campus nazionali per l’innovazione dopo quelli di Torino e Roma.
Come mai – chiede il presidente della Rsu sannita – un investimento che rispondeva alle strategie aziendali di potenziamento delle infrastrutture di Information e Communication Technology (Ict) e al rilancio di centri di eccellenza nel Mezzogiorno in grado di dare supporto a percorsi di alta formazione, oggi lo si ritiene inutile?
Il futuro Data Center – rincara la dose Romano – avrebbe dovuto contare sulle competenze fornite dalle Università della Campania e avrebbe permesso di valorizzare l’attività del centro di ricerca e di sviluppo di Poste Italiane di Napoli nel quale avrebbe dovuto operare un team di ricercatori impegnati a sviluppare progetti e prototipi per la realizzazione di nuovi servizi, quindi forse il problema è la Regione Campania?
La struttura – conclude la nota – avrebbe dovuto avere caratteristiche di modularità e si sarebbe dovuta realizzare per lotti funzionali per accogliere al suo interno moderne infrastrutture tecnologiche per garantire l’erogazione di servizi su base nazionale. Il Data Center, inoltre, non avrebbe dovuto avere impatti nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale tenendo conto delle più avanzate tecnologie costruttive, strutturali e di risparmio energetico per garantire elevata affidabilità e massima efficienza. Nel Polo avrebbero dovuto, inoltre, essere ospitati spazi per uffici servizi generali, magazzini e locali tecnici”.