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Scelta scrutatori, il Movimento di lotta per la casa: “E’ una guerra tra poveri”

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Sulla questione della scelta degli scrutatori a Palazzo Mosti, interviene con una nota critica anche il Movimento di lotta per la casa. Ecco il testo: “Dopo la creazione dei nuovi siti e la conferenza stampa – comizio fatta per rifarsi il nuovo look è ufficialmente cominciata la campagna elettorale del Sindaco Pepe in vista delle regionali, che ora insieme alla sua inutile maggioranza si appresta, attraverso un apposito comitato d’affari, a scegliere in maniera clientelare i nuovi scrutatori che verranno si reclutati tra i bisognosi ma secondo il criterio della cooptazione, scatenando l’ennesima guerra tra poveri.
Guerra tra poveri, più volte utilizzata da questa amministrazione per governare la città, mettendo gli uni contro gli altri così come accadde nei mesi scorsi tra le famiglie senza casa e le famiglie in graduatoria Iacp. Se veramente vogliono sostenere le famiglie povere senza utilizzare i soliti metodi clientelari, bypassati e mediati da associazioni e i sindacati amici, basta utilizzare il metodo del sorteggio tra i disoccupati iscritti al collocamento o tra le famiglie che godono del sostegno economico dei servizi sociali. Invitiamo pertanto le realtà ecclesiastiche, i sindacati e le associazioni a rifiutarsi ad essere complici dell’ennesima manovra clientelare e sostenere il metodo del sorteggio tra le liste dei disoccupati.
Cooptare i poveri in base alle loro indicazioni non sarebbe altro che diventare complici di una squallida manovra clientelare che contraddistingue da tempo l’impresentabile Sindaco Pepe. Ricordiamo alla città e alla stampa e a coloro che hanno la memoria corta, che Pepe è il sindaco degli sgomberi, delle porte chiuse di Palazzo Mosti, delle cariche indiscriminate, delle vertenze lavorative e sociali mai risolte, delle famiglie ammassate in scuole fatiscenti in pessime condizioni igienico sanitarie, delle ingiustizie sociali perpetrate in nome del pareggio dei conti, il sindaco silente rispetto alle problematiche ambientali e al problema delle trivellazioni, della cementificazione indiscriminata e della speculazione immobiliare, della svendita del patrimonio comunale.
Non servono le inchieste giudiziarie per decretare il fallimento politico di Fausto Pepe, bastano i disastrosi risultati che la città ha dinanzi. Non servono le inchieste per decretare la sua incandidabilità, è già inesorabile il giudizio dei cittadini.”