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Fortore

Tratta Casalbore-Benevento, i pendolari chiedono un incontro e annunciano una raccolta firme

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“Sulla Tratta di linea Casalbore – Buonalbergo – Paduli – Benevento, a far data da venerdì 2 maggio 2014, il numero di fermate lungo il percorso passa da 31 a 6. In pratica un lungo tratto della ss 90 bis, in particolare quello tra i comuni di Buonalbergo, Paduli e Benevento resta completamente priva di qualsiasi forma di Servizio di Trasporto Pubblico. È bene precisare che si tratta di zone con numerosi nuclei abitativi, dove per le persone che vi risiedono, l’esigenza di spostarsi verso il capoluogo o anche verso i paesi limitrofi, è quotidiana”.

Inizia così la nota di Antonella Bellonia e Antonio Di Fabrizio, rispettivamente del Comitato Tpl Fortore e dell’associazione Pendolari Sannio – Terra di Lavoro.

“Per costatarlo – continuano nella nota – non è richiesto un impegno particolarmente gravoso, basta salire sull’autobus, come abbiamo fatto noi, e fare il percorso, facendosi ragguagliare sulla reale situazione da chi quel percorso lo fa quotidianamente come utente o personale di esercizio.

Al di là di polemiche sterili e accuse reciproche, si sfida ognuna delle parti in causa ad avere il coraggio di affermare che la situazione descritta sopra sia stato il risultato di iniziative e decisioni prese nell’interesse dei pendolari e delle comunità interessate.

Tutta la situazione ha origine da un esposto del Comune di Paduli su presunte irregolarità delle tariffe applicate sulla tratta in questione, dall’azienda ETAC srl, che esplica il servizio nella zona del Fortore e sulla direttrice s.s. 90 bis.

Da questo – proseguono – è scaturita una nota del 24 aprile scorso dell’Amministrazione Provinciale che ha intimato alle aziende di trasporto pubblico su gomma il rispetto di quanto previsto dal contratto di servizio in merito a percorsi, orari, fermate e numero delle stesse, e in particolare all’ ETAC, l’obbligo immediato, sulla tratta in questione di adeguarsi a quanto contrattualmente previsto, pena sanzioni amministrative che potrebbero concretizzarsi nella revoca dei servizi.

L’ ETAC con un comunicato del 29 aprile, ha reso noto che, a decorrere appunto dal 2 maggio, effettuerà soltanto le fermate previste dal contratto di servizio, ossia 6.

Come da una denuncia su presunte irregolarità tariffarie di un’amministrazione comunale, si sia giunti alla soppressione di ben 25 fermate su una tratta, è un discorso complicato che si innesta nella complessa normativa che regola il trasporto pubblico locale, e che proprio per le difficoltà di interpretazione che genera e per gli interessi che è chiamata a tutelare, dovrebbe essere trattata con cautela, cosa che spesso invece manca.

Una cosa invece è ben chiara, il risultato di questa catena di eventi, è che dal 2 maggio gli utenti della tratta Casalbore – Buonalbergo – Paduli – Benevento, si troveranno praticamente ad avere un servizio di trasporto che definire inadeguato è un eufemismo.

Una delle tratte che in termini di numero e frequenza delle corse, corrispondeva al meglio alle esigenze dell’utenza proprio perché si era adattata nel tempo alle necessità della stessa, è stata praticamente smantellata, in quanto con le fermate adesso previste non sarà più convenientemente fruibile da gran parte dell’utenza.

Siamo stati spesso critici in passato, con alcune scelte dell’azienda, ma in questo caso dobbiamo riconoscere che l’ ETAC non ha avuto scelta, si è adeguata a quanto disposto dall’Ente che ha il compito di controllare lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico locale, che a sua volta ha dovuto rispondere ad un esposto di un’amministrazione locale.

D’altra parta ostinarsi a trovare un responsabile ormai servirebbe a poco, e certo non ridurrebbe il disagio che decine di utenti saranno costretti ad affrontare, urge trovare una soluzione, abbandonando posizioni oltranziste che vanno nella direzione opposta a quella di tutelare i diritti dei cittadini.

Nessuno nega che bisogna rispettare la normativa vigente nel settore del TPL ma proprio perché diretta a tutelare interessi delicati e diffusi, non solo va applicata ma anche interpretata per adeguarla alle esigenze mutevoli che nel tempo le comunità esprimono.

Si chiede dunque – si legge ancora nella nota – un incontro tra tutte le parti in causa, Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Azienda, Rappresentanti degli utenti e dei lavoratori, al fine di trovare una soluzione che nei fatti e non sulla carta vada nella direzione di tutelare il diritto alla mobilità, un confronto sereno e responsabile, che invece finora è mancato.

Se così non fosse c’è il rischio concreto che l’enorme disagio che ora vivono gli utenti di Casalbore, Buobalbergo e Paduli, possa coinvolgere utenti di altre tratte sia del Fortore sia di altre zone della Provincia.

Senza contare che questo clima di incertezza e di richieste non soddisfatte di mobilità da parte del servizio pubblico, potrebbe favorire il proliferare del fenomeno di abusivismo nel settore, quello si svolto in spregio di qualsiasi norma di sicurezza e tutela per l’utenza e purtroppo spesso tollerato che non si è disposti in alcun modo a accettare e sul quale saremo pronti a segnalare e denunciarne la presenza alle autorità competenti, a partire proprio dalle tratte in questione.

A partire inoltre proprio del 2 maggio – concludono Bellonia e Di Fabrizio – avrà inizio una raccolta firme per il ripristino delle fermate eliminate, in primis presso l’utenza interessata e poi eventualmente presso quella di altre tratte, che saranno poi consegnate agli enti ed organi competenti”.

(Rosario De Ieso)

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