Sindacati
Vertenza CMR: i sindacati chiedono un incontro urgente con l’azienda, l’Asl e Banca Ifis

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“Siamo stati convocati – scrivono le sigle sindacali – dalla Direzione Generale dell’ASL di Benevento. Abbiamo chiesto di essere informati sulla situazione concernente i pagamenti al Centro Medico R di Sant’Agata de’ Goti.
L’Als ci ha comunicato, dettagliatamente in merito ai pagamenti effettuati al CMR e abbiamo avuto modo di riscontrare la non conformità tra le somme ricevute dal CMR e i corrispondenti possibili pagamenti ai lavoratori”.
“Entro breve – si legge nella nota -, dietro nostra espressa richiesta, ci sarà consegnata tutta la documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall’Asl e abbiamo anche chiesto di essere informati anche sui successivi pagamenti al CMR che saranno effettuati. Nel frattempo abbiamo appreso che continua la fase di mancata chiarezza tra CMR, Banca Ifis ed Asl e che di recente c’è stata una nuova diffida del CMR del 14 aprile 2014 all’Asl, con conseguente risposta della stessa e successiva contro risposta del centro medico”.
“Il Direttore Generale dell’azienda, Michele Rossi, ci ha comunicato – scrivono i sindacati – che nell’attuale situazione, in attesa che si trovi un accordo tra le parti, sarà obbligato ad accantonare la cifra di circa 240mila euro per effetto del Verbale del 28 febbraio 2014 conseguente all’incontro con la Banca Ifis al quale il CMR non si era presentato”.
“Non vogliamo essere né giudici né censori – prosegue la nota – ma pretendiamo solamente che venga fatta chiarezza tra tutti i soggetti in causa per il bene dei lavoratori. Chiediamo, pertanto, alla Prefettura di Benevento un incontro urgente con la presenza di tutti i soggetti interessati e cioè Centro Medico R di Sant’Agata dei Goti (BN), Banca IFIS e ASL di Benevento”.
“La trasparenza – concludono Cgil, Cisl, Uil e Fials – non pensiamo che faccia paura a nessuno e pensiamo che non si possa continuare a essere latitanti sui problemi reali, che sono quelli dei lavoratori che continuano a essere vittime della situazione che si è creata. Lavoratori che oltre a non ricevere quanto gli è dovuto nell’immediato rischiano anche di non poterlo riscuotere successivamente per effetto della mole di pignoramenti pressi terzi, ovvero presso l’Asl, che già comincia a farsi consistente”.