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A Paduli il Comune trasloca negli edifici scolatici, il gruppo “Pro-Renzi” attacca Feleppa: “Uno schiaffo ai giovani”

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“Il gruppo “Pro-Renzi” del partito democratico di Paduli, pone l’accento sull’inaffidabilità e la inerzia dell’Amministrazione comunale di Paduli, nei confronti della questione giovanile e, più in generale, del sociale.” I democratici di Paduli attaccano in una nota stampa l’amministrazione, prendendo spunto da una delle ultime delibere della Giunta Feleppa, ovvero quella relativa allo spostamento degli uffici comunali dal Palazzo Ducale all’edificio scolastico. In particolare il responsabile del gruppo, Renzo Mazzeo, critica la scelta dell’amministrazione Feleppa di trasferire gli edifici comunali, ritenendo che “la giustificazione data dal sindaco, peraltro in maniera tardiva e strumentale, ovvero che l’adozione della delibera nasceva anche dalla volontà di creare una cooperativa di giovani alla quale affidare l’organizzazione di eventi, altro non è che un paravento per nascondere egoistici interessi.”
Il responsabile dei renziani a Paduli ritiene infatti che “il Sindaco in questi due anni e mezzo di amministrazione non abbia compiuto un solo gesto o iniziativa che potesse creare vantaggio o ,comunque, nuove opportunità a favore dei giovani e delle associazioni presenti sul territorio. Solo per citare alcuni tra i tanti comportamenti negativi dell’Amministrazione che hanno causato grave nocumento , si ricorda la scomparsa della manifestazione di Telethon, evento che sicuramente poteva considerarsi un fiore all’occhiello per tutta la comunità Padulese, la situazione della pro-loco abbandonata per lungo tempo a se stessa , gli sfratti intimati alle sedi delle associazioni , il continuo ostruzionismo nei confronti dell’associazione di protezione civile “Aurora” e tanto altro ancora”.
Il gruppo dei democratici ritiene, pertanto, che “l’amministrazione comunale sia completamente insensibile e assente rispetto alle problematiche dei giovani e delle associazioni. Sbandierare, infatti, ai quattro venti la volontà di realizzare una cooperativa di giovani, non è altro che buttare fumo negli occhi e offendere l’intelligenza di chi, quotidianamente, opera in maniera concreta tra costoro e nel sociale.”