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Ekoclub, divieto d’ingresso per cani e ciclisti in villa comunale. La Monaca: “Simbolo di arretratezza”

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“Ancora una volta – scrive La Monaca -, l’appunto proviene da persone di altri posti d’Italia che, per una mera combinazione, si trovano “catapultati” nella “ridente” cittadina capoluogo del Sannio. Ultima segnalazione, in ordine di tempo, è quella di alcuni piemontesi che, alla vista del cartello esposto all’ingresso della villa comunale sono rimasti esterrefatti e sconcertati.
Effettivamente – aggiunge il presidente dell’Ekoclub -, vietare l’ingresso alle auto e alle moto, è tanto scontato quanto sacrosanto ma, vietare l’ingresso ai ciclisti, ai cani e ai gatti è da terzo mondo. In quasi tutte le ville e i parchi del mondo, aperte alla fruizione dei cittadini, le bici ma, soprattutto, i cani possono accedere tranquillamente senza nessun divieto. Le leggi, nazionali e internazionali, già da un po’ di anni, consentono agli animali di affezione di accedere quasi dappertutto e considerano il cane (Trattato di Lisbona 2007) un essere senziente con tutti gli obblighi che ne derivano in base al comportamento degli uomini nei suoi confronti.
Benevento – prosegue la nota -, è stata la prima città ad accettare la proposta Martini sul “Cane di Quartiere”, proposta tanto velocemente accettata quanto altrettanto velocemente disattesa. Una serie di riflessioni vanno fatte: per quale motivo un cane con il proprio proprietario non può accedere al polmone verde della città se è libero di circolare per tutta le strade? Qualcuno potrebbe parlare di deiezioni e imbrattamento dei giardini ma, a questo punto il cartello dovrebbe vietare l’ingresso a chi non rispetta le regole del vivere civile, cosa c’entrano i cani?
E come la mettiamo – aggiunge Ekoclub – con i cani randagi, certamente non leggeranno il cartello e, in maniera semplicemente naturale, entreranno in villa tranne se non abbiano frequentato corsi serali di lettura. A questo punto, in maniera ironica, i nostri amici piemontesi ci hanno suggerito di vietare l’ingresso anche agli uccelli!
Ci auguriamo – conclude Luigi La Monaca – che quel cartello, simbolo di arretratezza, sia eliminato immediatamente e che, un’eventuale normativa comunale, sia cambiata vista la sua inutilità, valgono di più le leggi nazionale, che quelle scritte tra le decadenti ‘Mura Longobarde’!”.