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POLITICA

Scandalo Asl di Benevento: inchiesta di “Piazzapulita” su La7. A supporto anche un servizio di NTR24

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Lo scandalo che ha coinvolto l’Asl di Benevento approda nella trasmissione di La7. Nel corso della puntata di “Piazzapulita”, il talk show di approfondimento politico, condotto dal giornalista Corrado Formigli, che va in onda tutti i lunedì, è stata affrontata la questione della sanità nella provincia di Benevento e della dislocazione dei presidi sanitari nel Fortore, alla luce della bufera Asl che ha visto coinvolti il ministro alle politiche agricole Nunzia De Girolamo e i vertici dell’azienda sanitaria locale. In studio, ospiti di Formigli,Vittorio Sgarbi, Carlo Freccero, Simona Bonafè Pd, Roberto Formigoni (Ncd).

A supporto dell’inchiesta dal titolo “Nel frattempo a Benevento…”, firmata dall’inviata Francesca Biagiotti, che negli scorsi giorni è stata nel Sannio, sono state trasmesse anche le immagini e un’intervista realizzate dalla redazione di NTR24.tv il 13 febbraio 2013, in occasione dell’inaugurazione del Psaut di San Bartolomeo in Galdo. (Inaugurato Psaut a San Bartolomeo in Galdo. In arrivo altre novità, De Girolamo: “Ho avuto rassicurazioni di un Saut a San Giorgio la Molara”)

Apertura del presidio anticipata nei giorni precendenti dalla protesta dei cittadini e di alcuni sindaci del Fortore contro la delibera firmata dal direttore dell’Asl che stabiliva, alla luce della riorganizzazione dei presidi sanitari, l’apertura di una postazione Psaut (Psaut a San Bartolomeo in Galdo: la protesta dal Fortore alla Prefettura. Blasco chiederà un incontro con Rossi).

Era l’11 febbraio 2013 quando una delegazione di Sindaci si recò in Prefettura per cercare di fermare la riorganizzazione dei presidi sanitari, voluta dall’Asl guidata da Michele Rossi. Mentre nel Palazzo del Governo si cercavano soluzioni, spiegando i disagi che si sarebbero abbattuti sulla popolazione, con il rischio che, con questo nuovo assetto emergenziale, in alcuni paesi si sarebbe dovuto attendere 30-40 minuti per l’arrivo di un’autoambulanza, per strada andava in scena una manifestazione con cori e striscioni contro la delibera firmata dal direttore dell’Asl che stabiliva l’apertura, due giorni dopo, di una postazione Psaut (ovvero un punto di prima assistenza territoriale) a San Bartolomeo in Galdo, con il trasferimento di medici e infermieri dai due Saut di Foiano di Valfortore e Ginestra degli Schiavoni, lasciando in quest’ultimo comune soltanto un presidio di primo soccorso. “Si smantella l’unica cosa che funzionava bene in questa terra già abbandonata”. Era il grido dei manifestanti, cittadini giunti a Benevento dai diversi centri fortorini.

Solo pochi giorni prima, i Sindaci di sette comuni del Fortore (Baselice, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, San Marco dei Cavoti e Buonalbergo) avevano redatto un documento, inviato al direttore generale dell’Asl Michele Rossi e al governatore campano Stefano Caldoro, nel quale si chiedeva la sospensione o revoca della delibera n. 13 del 6 febbraio in merito all’attivazione del presidio sanitario nel comune fortorino, sottolineando “il parere favorevole all’apertura dello PSAUT di San Bartolomeo in Galdo (postazione fissa), a patto che questo venga attivato con personale che sia aggiunto a quello già in organico presso i SAUT attualmente in funzione, al fine di determinare un arricchimento piuttosto che un depauperamento del sistema di emergenza sanitaria oggi in essere”. (PSAUT di San Bartolomeo in Galdo: sette sindaci del Fortore chiedono la sospensione della delibera Asl)

Rimostranze inutili. Il 13 febbraio, due giorni dopo la protesta in Prefettura, veniva inaugurato il Psaut di San Bartolomeo in Galdo. Un’apertura veloce, fulminea, che in molti fece nascere il sospetto che si trattasse di uno spot elettorale. A distanza di pochi giorni, infatti, ci si sarebbe recati alle urne. In quella fredda mattina di febbraio, nel paese posto agli estremi confini della provincia sannita, per l’inaugurazione del punto di prima assistenza territoriale arrivò anche Nunzia De Girolamo, all’epoca deputato del Pdl e non ancora ministro.

Accanto alla De Girolamo, a salutare quello che, secondo alcuni, sarebbe diventato un punto di riferimento sanitario per il territorio, una folla di persone e diverse autorità politiche, tra cui il presidente della provincia Aniello Cimitile (Pd), gli onorevoli Nunzia De Girolamo e Luca Colasanto (Pdl), i sindaci, di orientamento politico Pdl, dei comuni di Castelfranco in Miscano, Antonio Pio Morcone e di San Giorgio la Molara, Luigi Paragone, oltre al primo cittadino di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio. Le telecamere di Ntr24 documentarono l’inaugurazione della nuova struttura, percorrendo una delle vie di collegamento tra i comuni che, oggi, si avvalgono del nuovo servizio. Tempo impiegato quasi 40 minuti. 

Intanto i sindaci e i cittadini continuavano ad esprimere contrarietà al riassetto dei presidi. A San Giorgio la Molara, nel giorno dell’inaugurazione del Psaut, comparve un manifesto affisso ai muri della cittadina dal circolo del Pd che accusava il sindaco Paragone di non aver sottoscritto il documento di protesta contro la delibera dell’Asl, delibera che – sottolineavano – non teneva conto delle strade, delle distanze tra i comuni, insomma dello stato in cui versa, ancora oggi, il Fortore. (Psaut a San Bartolomeo in Galdo. Il PD di S. Giorgio la Molara contro il sindaco Paragone)

“So bene la situazione e i collegamenti in questa area. Io ho già detto al management che il nuovo Psaut a San Bartolomeo in Galdo deve essere solo il punto di partenza e non di arrivo del riassetto. Non sono io il direttore generale dell’Asl, non spetta a me dirlo, io posso fare dei suggerimenti come politico, ma penso che forse andrebbe messo anche qui (San Giorgio la Molara ndr) un Saut. Io suggerisco in maniera forte, dall’alto del mio metro e 78, perchè non ho altre forze, sono solo un parlamentare, che si vanta di aver un buon rapporto con il management al quale farò una bella pressione per fare in modo che presto la riorganizzazione avvenga anche qui”. Le parole con cui l’onorevole Nunzia De Girolamo, che dopo l’inaugurazione del Psaut raggiunse, accompagnata dal sindaco Paragone e dal primo cittadino di Castelfranco in Miscano, il paese di San Giorgio la Molara per un incontro politico-elettorale, cercò di tranquillizzare i cittadini.

“Non ho firmato il documento di protesta dei sindaci del Fortore – aggiunse il sindaco di San Giorgio La Molara, Luigi Paragone, all’epoca vicino al Pdl, oggi a Forza Italia – perché mi sto attivando affinché nel mio comune venga istituito un punto di soccorso assistenziale”.

“Sono convinto che a breve assisteremo ad altri atti dell’Asl che non potranno che portare una buona sanità in tutto il Fortore. E’ strumentale da un punto di vista politico, tutto il fumus sollevato contro il Psaut e l’Asl”, si affrettò ad aggiungere il sindaco di Castelfranco in Miscano, Antonio Pio Morcone, ricordiamo candidato nella lista Pdl, insieme alla De Girolamo, alle scorse elezioni politiche.

Con l’apertura del nuovo Psaut, l’Asl ha modificato di fatto l’assetto territoriale dell’assistenza sanitaria nel Sannio, togliendo il Saut a Foiano di Val Fortore e Ginestra degli Schiavoni e attivando contemporaneamente una guardia medica a Castelfranco in Miscano. Un riassetto che come dicevamo, per alcuni risente in gran parte di logiche di amicizie politiche.

Nel corso del servizio di Piazzapulita un dirigente della sanità campana, che “dice di aver letto tutte le intercettazioni che riguardano la De Girolamo”, a volto coperto e con voce camuffata, rivela alla giornalista di La7: “A me lo dice Pisapia, hanno deciso di mandare tutto a San Bartolomeo. De Girolamo ha deciso così”. Quando la giornalista fa notare che alcuni sindaci non erano d’accordo con queste scelte, il dirigente continua a rivelare quello che a suo dire avrebbe detto la De Girolamo:“Zaccaria Spina di Ginestra non è venuto da me, che me ne fotte, levaci tutto”. E spiega: “Zaccaria Spina, sindaco dell’Udeur, non è andato dalla De Girolamo e lei ha detto a Rossi levagli tutto.” Il riferimento era al presidio sanitario di Ginestra, anche se, come dirà poi la De Girolamo in un’intervista alla giornalista di La7, in quel paese è rimasta comunque un’autoambulanza.

Intanto le preoccupazioni dei sindaci che si opposero alla delibera di riassetto dell’ASL, sembravano concretizzarsi. A pochi giorni dal Natale, proprio a San Giorgio la Molara, un uomo venne colto da un malore e salvato grazie all’intervento immediato di un medico del posto. L’ambulanza, peraltro non medicalizzata, arrivò solo dopo 30 minuti dalla chiamata di soccorso per portare l’uomo presso un ospedale di Benevento.(San Giorgio la Molara: colto da malore, è salvato da un medico del posto. L’ambulanza (non medicalizzata) arriva dopo oltre mezz’ora).
 
Quell’episodio pone ancora oggi dubbi e domande legittime sulla riorganizzazione della rete emergenziale nel Fortore e sulla attuale dislocazione del Psaut e dei Saut sul territorio: non solo infatti non è concepibile che il soccorso arrivi con notevole ritardo viste le distanze di percorrenza, ma non è anche immaginabile che il paziente sia trasferito a metà strada su un’altra ambulanza, questa volta medicalizzata, per ricevere l’assistenza adeguata e giungere finalmente, dopo molto più di un’ora, all’ospedale più vicino. Ma soprattutto, alla luce dello scandalo che ha coinvolto l’Asl, ci si interroga sulle modalità con cui è avvenuta la riorganizzazione dei presidi. Davvero si è pensato solo al bene dei cittadini? Oppure hanno prevalso le logiche politico-partitiche? Domande che attendono risposte.

Per rivedere l’inchiesta di Piazza Pulita dedicata alla sanità nel Fortore clicca qui
Per rivedere l’intervista integrale a Nunzia De Girolamo clicca qui

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