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ECONOMIA

Mercati finanziari: il report Ucapital del 2 gennaio 2014

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Nell’ultimo mese dell’anno 2013 le borse mondiali sono tutte in salita; tutti i principali indici fanno registrare sul mensile performance ampiamente positive caratterizzando cosi’ ancora una volta il mese di Dicembre che come da statistica si rivela un mese di forti acquisti ed euforia, facilitati oltretutto da volumi in calo con il coincidere delle festivita’ natalizie e di fine anno. A guidare il rally di fine anno manco a dirlo sono stati gli Indici U.s.a.

Il 2013 si e’ chiuso per il Dow Jones con un progresso del 26,5%, la migliore performance annuale dal 1995 ma e’ riuscito a fare ancora meglio l’S&P 500 che si lascia alle spalle un anno con un bilancio positivo di quasi il 30%, il miglior risultato dal 1997. Ad indossare la maglia rosa e’ stato il Nasdaq Composite che, pur essendo ancora distante dai massimi storici, nell’ultimo anno ha registrato un incremento del suo valore di oltre il 38%, rialzo annuale piu’ corposo dal 2009.

Gli ottimi dati macroeconomici hanno fatto da volano per le borse. Il Prodotto Interno Lordo ha stupito e non poco; se poi aggiungiamo i dati ottimi sia dal lato dell’occupazione che dell’immobiliare il quadro della principale economia mondiale e’ molto ma molto positivo.
A tal proposito, da oltreoceano , si segnala il dietrofront di Daniel Rubini noto per le sue previsioni pessimistiche dei mercati finanziari e del trend dell’economia del 2014.

In un articolo pubblicato su Project Syndacate, il professore della New York University afferma che le minacce di una implosione dell’eurozona, di un altro shutodown del governo Usa , di una battaglia al Congresso americano sull’innalzamento del tetto del debito, di un brusco arresto nella crescita dell’economia cinese, o di una guerra tra Israele e Iran, sono decisamente piu’ lievi rispetto agli anni precedenti.

Resta comunque evidente la discrepanza tra indici americani e gli indici europei dove anche per quest’anno abbiamo continuato a notare, a piu’ riprese, una scarsa forza relativa e continui tentennamenti e prese di profitto non appena si affaccia un po di debolezza sui mercati americani che fanno da traino. Non ci resta che attendere politiche atte a sostenere una crescita adeguta anche nei paesi Europei e sul mercato domestico.

Marco Gallucci ( UCapital )

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