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Il sisma nel Sannio e la realizzazione della centrale idroelettrica: la nota di AltraBenevento

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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Gabriele Corona, dell’associazione “Altrabenevento”, in merito alla possibile realizzazione della centrale idroelettrica sotterranea tra Morcone e Pontelandolfo.

“Il presepe vivente di Morcone quest’anno non si farà perché il sindaco di quel comune, Costantino Fortunato, nella qualità di autorità locale di protezione civile, con una propria ordinanza del 30 dicembre ne ha vietato lo svolgimento. Il provvedimento amministrativo fa diretto riferimento alla “forte scossa sismica – magnitudo 4,9 – con epicentro nel vicino comprensorio del Matese, avvertita anche dalla popolazione di Morcone” e al fatto che “lo sciame sismico è tutt’ora in corso e non è dato sapere per quanti giorni potrà durare, con quale intensità potrà manifestarsi e quali potranno essere le aree più direttamente interessate”.

Certamente si è trattata di una decisione sofferta, ma necessaria, da parte del sindaco della cittadina sannita perché quella manifestazione, fortemente suggestiva, da anni rappresenta una occasione di promozione turistica per l’intera zona.
Le preoccupazioni del primo cittadino di Morcone, condivise dalla Prefettura di Benevento, sono peraltro motivate anche dalla lettura della Relazione di Dettaglio sull’evento sismico sui monti del Matese, emessa dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il 29 dicembre con la quale, tra l’altro, si ricorda che “Da una analisi comparata del database macrosismico e dal catalogo dei terremoti italiani si nota che ci sono stati tre terremoti significativi nell’area. Il terremoto più forte è quello del 5/12/1456,…… sempre nella zona si è verificato il terremoto del 5/6/1688 (terremoto del Sannio) e quello del 26/7/1805 …”.

Di recente un’altra interessante relazione, quella del Consiglio Nazionale delle Ricerche si è soffermata sul pericolo di terremoti nell’area morconese attraversata dalle stesse faglie sulle quali sono state registrate le scosse sismiche di questi giorni.

Nel documento si legge: “Il bacino di Monte Alto è ubicato in una delle fasce a più alto tasso di sismicità della penisola italiana. Ne sono testimonianza gli effetti e le alte intensità macrosismiche valutate in occasione dei forti terremoti del passato nei comuni limitrofi al sito. Tra questi – in senso orario e grossomodo equidistanti dal bacino – Morcone, Pontelandolfo, Casalduni, Guardia Sanframondi, Cerreto Sannita, Civitella Licinio e Pietraroja. Di fatto, la storia sismica di tutte queste località è dominata dal fortissimo risentimento dovuto principalmente ai terremoti devastanti occorsi il 5 Dicembre 1456 e il 5 Giugno 1688. In entrambe le date, tutte le località sopra elencate hanno eguagliato e/o superato il IX grado MCS (scala Mercalli-Cancani-Sieberg)”.

Questa relazione si riferisce al sito individuato dalla società svizzera Repower per la costruzione di una mega centrale idroelettrica sotterranea a 500 metri di profondità, lunga 90 metri, larga 45 ed alta 50 tra Morcone, Pontelandolfo e Campolattaro con sei gallerie di accesso larghe dieci metri ognuna, sulla quale sarà realizzato un lago artificiale. Si possono immaginare gli effetti disastrosi di un terremoto su tale opera!

Perché il sindaco di Morcone, dopo aver avuto il coraggio di annullare l’organizzazione del presepe vivente per il rischio di altre scosse sismiche nel suo comune, non si oppone con decisione alla costruzione della mega centrale elettrica sulla faglia attiva dei terremoti più devastanti registrati storicamente in quell’area?

Perché il commissario straordinario della Provincia, Aniello Cimitile, non ritira il parere favorevole concesso alla Repower insieme all’ex assessore all’ambiente Gianluca Aceto, con la firma di apposita convenzione?

Perché non si oppongono al mega impianto elettrico e al lago artificiale i comitati ambientalisti e i partiti di sinistra di Morcone, Pontelandolfo, Cerreto Sannita e Campolattaro?

Perché non si oppongono il Comitato per il Paesaggio, le altre associazioni ambientaliste e i comitati che si battono, giustamente, contro le trivellazioni alla ricerca di petrolio nel territorio del Sannio a rischio sismico?”.

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