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CRONACA

Inchiesta Asl Benevento: eseguite sei misure cautelari. Obbligo di dimora per l’ex direttore amministrativo Pisapia

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La Guardia di Finanza di Benevento ha eseguito 6 misure cautelari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Benevento, nell’inchiesta del Pm Giovanni Tartaglia Polcini sull’Asl sannita.

Arresti domiciliari per 4 persone, titolari o legali rappresentanti di alcune società: Michele Galietta, all’epoca dei fatti, in qualità di amministratore di diritto della società MI.GA.PI. Soluzioni Srl; Ercole Nittolo, in qualità di amministratore di fatto della società Matrix Srl; Antonio Ionno, amministratore di diritto della società GERIM A di Ionno Antonio & C. Sas, e New Center Sas; Giovanni Sgueglia, all’epoca dei fatti, in qualità di amministratore di diritto della società Admin Group Srl.

Obbligo di dimora invece per l’ex direttore amministrativo e responsabile dell’Uoc Economico Finanziario dell’Asl Benevento, Felice Pisapia, mentre c’è l’obbligo di presentazione per Federico Russo, dirigente in servizio dell’Uoc Farmaceutica dell’Azienda sanitaria locale. Tra le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, quelle di truffa aggravata e continuata in concorso, ma anche peculato ai danni della Pubblica Amministrazione, commessi a Benevento fino al 2013.

L’ordinanza custodiale – si legge nella disposizione del Procuratore Giuseppe Maddalena – è stata adottata nel corso delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Benevento su delega della locale Procura, in ordine a numerose fattispecie delittuose.

Il GIP ha anche disposto il sequestro, finalizzato alla confisca per equivalente su beni di proprietà degli indagati, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

L’INDAGINE – Le investigazioni delle Fiamme Gialle hanno preso il via a seguito di una dettagliata e documentata denuncia presentata presso gli uffici della Procura dal direttore generale della ASL di Benevento, Michele Rossi, in relazione all’emissione di decine di mandati di pagamento irregolari per centinaia di migliaia di euro. 

All’esito di preliminari accertamenti, il 15 novembre 2012, è stata eseguita una prima complessa perquisizione presso la sede di via Oderisio con il sequestro, tra l’altro, della documentazione concernente circa 20mila mandati di pagamento emessi nel periodo gennaio 2011-giugno 2012, per complessivi 445 milioni di euro di spesa. 

E’ evidente – continua il provvedimento della Procura – la vastità dell’indagine, la complessità delle investigazioni compiute ed in corso e la delicatezza della materia, dovuta all’elevato tecnicismo della contabilità vigente. Da una prima disamina documentale, dell’esame a sommarie informazioni di numerose persone informate sui fatti e dall’esecuzione di ulteriori perquisizioni volte all’acquisizione di altri riscontri, nonchè al lavoro svolto da consulenti tecnici del PM, la Guardia di Finanza ha, allo stato, già individuato i responsabili di 5 società che, con le loro condotte illecite, avrebbero frodato – per complessivi 700mila euro – l’Azienda Sanitaria Locale. 

Accadeva – secondo gli inquirenti – che venissero addebitate all’ASL prestazioni mai eseguite, con conseguente illecita distrazione di fondi pubblici. Le condotte truffaldine sarebbero state poste in essere dagli imprenditori arrestati, in concorso con Pisapia e Russo, compiacenti funzionari pubblici. Parallelamente sono emersi ulteriori fatti penalmente rilevanti come ad esempio il peculato, consistente nella distrazione di beni acquistati con denaro pubblico (personal computers, tablets e telefonini, del valore di circa 25mila euro) destinati a finalità private (del tutto estranee alle attività istituzionali dell’azienda). 

Nell’ordinanza applicativa di misura cautelare – continua il comunicato – il GIP ha riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di tutti gli indagati, soffermandosi sulla pericolosità dei soggetti coinvolti nella vicenda e sulle loro capacità ed attitudini delinquenziali. E’ emerso, in buona sostanza, un sistema illecito in grado di drenare in favore di privati imprenditori, con la complicità dei funzionari, centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico – per quanto allo stato accertato – per fantomatiche prestazioni mai eseguite in favore della ASL – “denaro la cui destinazione finale non è stata ancora accertata”. 

In particolare, il provvedimento applicativo descrive lo spessore delinquenziale dell’ex direttore amministrativo Felice Pisapia – peraltro già da tempo rimosso dall’incarico – confermato dal tentativo posto in essere dal medesimo di difendersi dalle accuse anche a mezzo stampa, cercando di far apparire egli stesso come vittima di una macchinazione ordita ai suoi danni. La complessa attività d’indagine finora condotta dalla Guardia di Finanza di Benevento, connotata da elevato tecnicismo e caratterizzata da professionalità non comune, concretizzatasi nell’esecuzione di molteplici atti d’indagine (perquisizioni, sequestri, sommarie informazioni, interrogatori ed accertamenti contabili) ha avuto il pregio di individuare allo stato alcuni soggetti responsabili di gravi sperperi di denaro pubblico con prove documentali. 

In tale ottica, è significativo l’accoglimento pressocché integrale delle tesi accusatorie da parte del GIP di Benevento che si pone anche come riconoscimento del lavoro meticoloso e certosino effettuato dalla polizia giudiziaria. Come, peraltro, sottolineato dal Giudice, – conclude la nota – l’attività investigativa dei Finanzieri è tuttora in corso, al fine di accertare ulteriori illecite distrazioni di denaro a favore di terzi soggetti, per finalità estranee a quelle pubbliche.

Questo rilievo è di indiscussa importanza in considerazione del fatto che l’ASL di Benevento emette mandati di pagamento per circa 320 milioni di euro all’anno.

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