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Dimissioni di Abbate, Verdino: “Le sue motivazioni confermano la cattiva amministrazione”
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“Sarà, il clima natalizio, dove tutti si aprono alle proprie coscienze, dove tutti diventano più buoni, dichiara Giancarlo Verdino, Comitato “ Per Capodimonte” e associazione “Noi Cittadini”– che giungono come un fulmine a ciel sereno le dimissioni dell’assessore Abbate. Nella lettera consegnata al Sindaco Pepe, Abbate, include, una serie di motivazioni che vanno nella direzione che da tempo sia i cittadini che associazioni e comitati evidenziavano. Un ente sempre più alla ricerca del mantenimento degli equilibri politici che trascura i reali problemi della comunità.
Nulla è stato fatto per creare crescita e occupazione, nulla per incentivare il commercio e le attività produttive, nulla è stato realizzato nel settore sociale, con la creazione di cooperative sociali ed avviamento al lavoro. Ed allora mai come ora le parole di Don Nicola De Blasio giungono nel momento giusto. L’aumento delle famiglie che vivono enorme difficoltà economiche e occupazionali è frutto anche di una totale assenza di politiche sociali. Quartieri periferici, contrade abbandonate la proprio destino senza che mai venga risolto un problema. Un’amministrazione che non sa interpretare e risolvere tutte le vertenze aperte da tempo in città.
Un’amministrazione comunale sempre più chiusa nel palazzo, che non riesce a confrontarsi con la propria città, e sempre più arroccata al palazzo. Un Sindaco che nel rimodulare politicamente la giunta comunale ha di fatto azzerato ogni concetto di partecipazione, relegando così di fatto all’ultimo posto dell’agenda amministrativa il rapporto con noi cittadini. Brava nel tartassare i suoi concittadini applicando le massime aliquote sulle tasse, incapace di risolvere almeno le questioni legate alla quotidianità. Lo afferma anche Abbate, a cui va la nostra solidarietà, nella speranza che tutti seguano questo gesto.
Se a queste dimissioni di Abbate, così come altri organi di informazioni riportano, dovessero aggiungersi anche quelle dell’assessore Scarinzi sempre per gli stessi motivi, ecco che il palazzo diventa sempre più debole e al cospetto di smottamenti continui,e quindi non resta altro da fare che consegnare la parola al popolo. E’ inutile resistere per resistere, i cittadini vivono con distacco, con fastidio, tutto ciò che la politica nostrana ci regala quotidianamente, una politica lontana e distante dalla realtà, ma capace di trovare i giusti equilibri solo per questioni politiche – partitiche. Il termine “galleggiare” usato da Abbate, forte ma significativo allo stesso tempo, è l’esatta radiografia di cosa si produce nel palazzo. Quindi, a questo punto ci auspichiamo uno scatto d’orgoglio dei nostri amministratori, ammettere le proprie incapacità amministrative non sarà interpretato mai come un fallimento, ma solo un gesto d’amore dovuto alla comunità”.