CULTURA
Una Hotel Il Molino: presentata la “Guida alle trattorie di Napoli” di Giulia Cannada Bartoli

Ascolta la lettura dell'articolo
I trattati autorevoli su ‘ragù’ e ‘genovese’, la ‘notte bianca’ del mercato del pesce, la corrispondenza con i cosiddetti cafoni. C’è questo e molto altro nella ‘Guida alle trattorie di Napoli’, presentata oggi, all’Una Hotel Il Molino di Benevento da Giulia Cannada Bartoli.
L’autrice, insieme al presidente della Camera di Commercio sannita, Gennarino Masiello e al responsabile marketing del Pastificio Rummo, Daniele Proietti, ha narrato la nascita di questo interessante volume, con la prefazione di Luciano Pignataro, che rende omaggio alle storie, appunto, ai luoghi e alle ricette della tradizione.
Una tradizione che supera i confini della ‘capitale’ Napoli e investe naturalmente le altre province della Campania. Sannite, infatti, sono molte delle materie prime utilizzate nelle osterie raccontate da Cannada Bartoli, alcune delle quali hanno proprietari originari del beneventano che conservano nei decenni rapporti con la propria terra. Olio e vino su tutti, ma anche la pasta.
In questo caso è Rummo che, giovedì sera, al Ristorante Le Macine sarà protagonista del ragù napoletano, con le candele rigorosamente spezzate a mano e di altre ricette reinterpretate dallo chef Angelo D’Amico.
“Napoli – ha commentato Masiello – offre moltissimo e detta il modello di sviluppo possibile anche per le nostre aree. La Guida di Giulia Cannada Bartoli è un bell’esempio di tenuta sociale legato allo sviluppo sostenibile.
“Ai prodotti – sottolinea Angelo D’Amico – chiediamo il massimo”. Di qui, per l’occasione, la collaborazione con il Pastificio Rummo e Fattorie La Rivolta.
“Il nostro marchio – ha concluso Daniele Proietti – ha ottenuto ottimi riscontri dal rilancio del marchio a lenta lavorazione, affermandosi come alfiere della tradizione sul territorio”.
L’appuntamento è per giovedì 12 dicembre, alle 20.30 al Ristorante Le Macine di Benevento, con una cena scandita dai racconti dell’autrice e i piatti di Angelo D’Amico.