POLITICA
Pd, il Sannio che sostiene Pippo Civati: “Le cose cambiano, cambiandole”

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“E’ scaduto giovedì il termine per la presentazione delle liste collegate ai candidati alla segreteria nazionale. Ci siamo presi qualche ora per presentarci con queste poche e semplici righe, non avevamo fretta. Non ne abbiamo mai avuta, sempre in mente e nel cuore quello che doveva essere il nostro percorso, la ragione che ci spingeva ad essere al fianco di Pippo Civati e del suo progetto per il nostro Partito. Non un’esitazione sul da farsi, nessun rimpallo con Roma, nessuna corrente da accontentare. Noi, Raffaele e Ilaria e Luca, insieme ad altri democratici e democratiche, condividiamo lo stesso progetto, guardiamo l’orizzonte con gli stessi occhi e con le stesse motivazioni”. Lo scrivono Raffaele Bonavita, segretario GD Apice, Ilaria Albanese, PD Apice, Luca Savoia, segretario PD Apollosa.
“E sappiamo il perché. E il perché è che il PD ha dimenticato, o forse non ha mai avuto orecchie per ascoltare quelli come noi, la base, che il Partito lo vivono e lo sentono parte del proprio essere. Troppe volte, specie da febbraio a questa parte, non ha saputo tener fede agli impegni presi con iscritti ed elettori, riuscendo a sbagliare quasi tutto e ad allontanarsi dal senso comune di chi, comunque, ci aveva sempre creduto.
Un PD – aggiungono – che da troppo tempo non riesce più a interpretare i nostri sogni, le nostre speranze. Un PD incapace di mettere in pratica quegli ideali che, se pur messi nero su bianco in tante occasioni, troppe volte sono rimasti dimenticati sulla fredda carta o biascicati nei talk politici, senza poi crederci, senza avere il coraggio di declinarli nell’agire quotidiano del Partito e delle sue rappresentanze. Ad ogni livello, dai Comuni allo Stato. Come in cielo, così in terra.
Ci candidiamo perché crediamo fermamente che un PD diverso sia possibile, che un’Italia più equa e più solidale sia in fin dei conti a portata di mano. Basta volerlo davvero. Sogniamo un Partito con una nuova classe dirigente, al servizio del Paese e del bene comune, piuttosto che attenta a mantenere lo status quo e a non offendere le diverse anime dell’establishment, in una continua opera di compensazione e riequilibri degna di un ragioniere, non certo di chi si propone per cambiare l’esistente.
Bisogna cambiare metodo, uscire dagli schemi che ci intrappolano, smettere di giocare a filosofeggiare e fare strategie sul nulla, mentre il Paese annega.
Come ci suggerisce Pippo Civati, – proseguono – torniamo a dire quello che pensiamo e a fare quello che diciamo. Solo così, solo spezzando le catene con quella parte del nostro passato e dei giochi d’apparato di cui nessun vero democratico può andare fiero, potremo ritrovare un collegamento spirituale e quindi elettorale con quella che naturalmente è la nostra base, fatta di persone oneste e che lavorano, che studiano, uomini e donne, giovani e meno giovani.
Da parte nostra, percorreremo questa strada che ci porta all’otto dicembre col sorriso sulle labbra, con fiducia e speranza. Perché abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, perché i nostri occhi hanno visto quello che sarà il futuro se Pippo Civati sarà Segretario del Partito Democratico. Una comunità finalmente aperta, luogo di incontro e di confronto di idee e di esperienze diverse, ma sempre messe al servizio del prossimo e della collettività.
E se cambia il PD, cambia l’Italia. Oltre la crisi economica, al di là del continuo stato di emergenza e di paura della cui inevitabilità sono riusciti a convincere molti, c’è un Paese migliore, dove la felicità, il benessere di tutti e la giustizia sociale saranno la regola, a scapito degli interessi dei soliti e pochi noti. Succede in altri Stati Europei e non. E’ possibile e dobbiamo aspirare a questo nuovo stato di cose, per noi e per gli italiani che verranno.
Le cose cambiano, cambiandole. Civati – concludono Bonavita, Albanese e Savoia – riuscirà a vincere queste primarie e con lui anche noi nella nostra provincia. Non è spavalderia, ma sentiamo il sostegno forte di quelli che con noi stanno condividendo questa prospettiva, delle democratiche e dei democratici che ci daranno la loro fiducia l’otto dicembre, in compagnia ideale di quelli che si uniranno a noi dopo questa scadenza elettorale. Perché la felicità e la speranza in un domani migliore sono contagiose. L’allegria sta arrivando”.