POLITICA
Del Sorbo (PSI): “No alla vendita del patrimonio immobiliare di Benevento”
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“Pur di rimanere in sella, un manipolo di delegati amministratori pro tempore, accompagnati da esperti “ ragionieri” stanno ipotizzando una colossale svendita del patrimonio immobiliare, artistico, storico e sociale della città.” A dichiararlo in una nota stampa Ugo Del Sorbo del PSI. “Risultano nel corposo elenco circa una settantina di immobili, che da sempre sono stati il simbolo di noi beneventani, tra questi, solo per citare alcuni esempi, il Teatro San Nicola, ( vendiamo un teatro e ci definiamo città della cultura e dell’UNESCO), Piano Terra Palazzo Bosco Lucarelli, Villa dei Papi, Ex Suore Orsoline, Ex San Pasquale. Oltre alla quasi intera dismissione del patrimonio sportivo, delle scuole, delle civili abitazioni ed altro.
Tutto ciò dovrebbe portare nelle casse comunali se venduti a prezzi pieno circa 64 milioni di euro, se ad essi verranno applicati alcune percentuali di sconto il tutto dovrebbe ridursi a circa 15 milioni di euro. Una buona amministrazione, così come una buona famiglia, prima di svendere i “gioielli” di famiglia, sancendo di fatto un fallimento della gestione economica, dovrebbe innanzitutto iniziare a ridurre le spese, abbassare i compensi elevatissimi dei propri dirigenti, mettere a disposizione i propri compensi per i cittadini sempre più in difficoltà.
La vendita di questi patrimoni sarebbe una mortificazione per l’intera comunità, sono stati da sempre l’orgoglio dei cittadini, punti di vera identità sannita. Questa, comunità, già sofferente di occupazionale, sociale, di crescita e sviluppo, non può ulteriormente essere mortificata ed umiliata attuando queste incomprensibile procedura.
Vorremmo, anche comprendere chi abbia scelto questi immobili e come siano stati valutati. Una proposta che andrebbe discussa con l’intera cittadinanza, comprendere cosa ne pensano i cittadini, unici “proprietari” degli immobili. Siamo altresì certi, che questa proposta di vendita, sia bocciata dall’intero consiglio comunale. Non siamo portati a credere che i signori delegati consiglieri del popolo, vogliono essere ricordati come quelli che hanno contribuito alla desertificazione del nostro tessuto sociale.”