CRONACA
Inchiesta sulle Sub-Aree, avviso di garanzia anche per Damiano. L’ex assessore: “Indagini incomprensibili”

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L’ex assessore comunale ai Lavori pubblici, Aldo Damiano, torna a parlare. Lo fa con una nota stampa dove definisce “incomprensibili” le ultime indagini a suo carico, relative alle Sub-Aree, disposte dal pm Antonio Clemente. Nel suo comunicato l’esponente di “Lealtà per Benevento” annuncia anche una prossima conferenza stampa per difendersi – a suo dire – “dalle falsità, dalle calunnie e dalle omissioni da qualunque parte esse provengano”.
“Venerdi 23 agosto – scrive Damiano – mi è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini relativo alle Sub-Aree, ultima inchiesta in ordine di tempo che, ancora una volta, mi vede coinvolto quale indagato. Anche quest’ultima, così come le altre numerose inchieste – caso gaveli, caso zamparini, caso mani sulla citta – è condotta dal Pubblico Ministero dott. Antonio Clemente il quale, ormai dal lontano 2006, mi ha ininterrottamente sottoposto ad indagini le quali, a ben vedere, seguono tutte un unico copione investigativo.
E’ solo il rispetto delle istituzioni, accompagnato dalla serenità di chi sa di aver sempre e solo perseguito fini leciti e legittimi, sia nella vita pubblica che privata, – spiega Damiano – ad avermi consentito di lasciare silenziosamente che ognuno adempisse al proprio dovere, senza che ci fosse mai stato da parte mia alcun tipo di censura, di esternazione o di commento finanche quando le accuse formulate nei miei riguardi erano chiaramente inesistenti, insostenibili ed addirittura palesemente diffamatorie.
Oggi però, di fronte a questa ulteriore indagine, – aggiunge l’ex assessore comunale ai Lavori Pubblici – mi riesce veramente difficile ritenere casuale quanto successomi, e non sono disposto, nella maniera più assoluta, a subire le ripercussioni di indagini a dir poco “incomprensibili”.
Per anni – spiega l’esponente di “Lealtà per Benevento” – ho assistito in silenzio ai più disparati interventi su tali inchieste operati da chiunque a qualunque titolo, e per anni ho registrato i metodi con cui tali indagini sono state portate avanti. Pertanto, ritengo doveroso ed indispensabile dire la mia, cosa che farò a breve attraverso un incontro con la stampa.
E’ giusto – conclude – che i processi si tengano nelle aule giudiziarie e non mediaticamente come troppo spesso accade, ma è altrettanto giusto che mi difenda dalle falsità, dalle calunnie e dalle omissioni da qualunque parte esse provengano. E’ doveroso parlarne alla città, da uomo pubblico e da uomo libero”.