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Proposta di Atto Aziendale dell’Asl Benevento. Esposto-denuncia della Uil Fpl

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La Uil Federazione Poteri Locali di Benevento comunica di aver trasmesso il seguente esposto/denuncia contro l’atto aziendale dell’Asl Benevento all’Ispettorato per la funzione pubblica di Roma, alla procura della corte dei conti per la Campania, al sub commissario alla sanità della regione Campania; Mario Morlacco, al coordinatore del gruppo di lavoro per la valutazione degli atti aziendali, Antonio Postiglione e al collegio dei revisori dell’Asl Benevento.
“La sottoscritta sigla sindacale UIL FPL – si legge – propone esposto/ricorso avverso l’ipotesi/proposta di Atto Aziendale della ASL di Benevento trasmesso ai competenti Uffici Regionali con nota n. 92384 del 28 giugno 2013, e richiede una Verifica Ispettiva del Dipartimento della Funzione Pubblica in merito a eventuali occupazioni illegali di responsabilità di Strutture complesse e di eventuali illegali fruizioni da parte di Dirigenti di indennità economiche a esse correlate.
La proposta di Atto Aziendale non è da considerarsi, giuridicamente, atto ufficiale, in quanto non è stato oggetto di provvedimento deliberativo da parte degli organi ASL a ciò preposti.
Le procedure di adozione dell’Atto Aziendale proposto/adottato dal Management ASL BN, sono totalmente difformi da quelle indicate nelle Linee Guida Regionali di cui al DCA n. 18 del 2013 in quanto:
non è stato acquisito il parere del Collegio di Direzione così come attualmente composto; non è stata resa nota (in assenza dell’Atto Deliberativo) l’osservanza delle procedure previste in merito all’informativa del Comitato di Rappresentanza dei Sindaci, del Consiglio dei Sanitari e delle OO.SS. che sono ancora in attesa del secondo incontro programmato dal Direttore Generale e mai convocato.
Nel testo della proposta/ipotesi di Atto Aziendale appaiono totalmente disattese le Linee Guida Regionali che indicano l’Atto Aziendale quale strumento gestionale connotato di neutralità secondo i principi di “gestione Manageriale autenticamente patient oriented”, inoltre non risultano minimamente individuati i principi e i criteri seguiti per individuare le strutture in modo oggettivo sulla scorta di parametri di strategicità reale.
Non vi è alcuna motivazione a fondamento della individuazione di ben sei strutture complesse nella Direzione Amministrativa con l’aggiunta di un Dipartimento Amministrativo (paragrafo 12.8), chiaro duplicato del Direttore Amministrativo Aziendale.
A coronare il profilo di tale Azienda Amministrativa Locale BN, come per incanto – aggiunge il comunicato – sono previste 2 strutture complesse addirittura operanti sulle medesime linee di attività e alle quali le Linee Guida regionali dedicano un paragrafo unico (paragrafo 9). Una sarebbe l’attuale Centro Elaborazione Dati e l’altra l’attuale Servizio Informativo che di strategico ha solo la peculiarità che, pur con incarico contrattuale scaduto, continua a essere ingiustificatamente retribuito quale struttura complessa.
All’iper – protezionismo sopra rappresentato si oppone con troppa chiarezza, nell’attuale proposta di Atto Aziendale, la scientifica volontà persecutoria, e immeritatamente punitiva, posta in essere dal Management ASL BN nei confronti di una intera categoria di Dirigenti Sociologi.
Nessuno di essi: UOC Socio Sanitario; UOC Servizio Ispettivo; UOC Rapporti con il Pubblico e UOC Qualità e Formazione conserva la struttura complessa, un demansionamento inspiegabilmente settoriale. Questi due ultimi servizi oltre alla declassificazione subiscono anche la scientifica e illegale fusione in una sola U.O.S.
Parimenti tutte le UU.OO.SS., coperte da Dirigenti Sociologi prima esistenti nei Distretti sanitari, spariscono come per incanto.
Alla mobbizzante e pianificata scelta di non dotare, per anni, tali UU.OO.CC. e UU.OO.SS. del richiesto personale, talvolta anzi progressivamente esautorato, ha fatto seguito, con metodo scientifico la totale cancellazione di una intera categoria Dirigenziale dalle postazioni strategiche Aziendali.
Sono diverse le azioni che testimoniano nel tempo tale volontà. Già nel 2011 veniva pubblicato un avviso interno che non consentiva al Dirigente Sociologo di partecipare alla selezione per Responsabile UOC Provveditorato; di contro per il Distretto Sanitario di Telese Terme veniva incaricato sull’UOS Rapporto con il Pubblico un Dirigente Medico, il tutto in totale contrasto con quanto stabilito dalla L.R. n. 32/94.
Cosa dire poi della analoga dinamica seguita per l’affidamento della responsabilità della UOC Gestione Economico – Finanziaria, prima affidata ad interim a un Dirigente Amministrativo e a un costoso consulente esterno e poi trasmigrata, senza alcun avviso pubblico di selezione interno, a un altro Dirigente poco titolato, tanto esperto da richiedere sino al 2014 il supporto dell’economico consulente esterno (€ 60.000,00 annui).
Per completezza occorre comunque specificare che nessuna delle ipotizzate strutture complesse amministrative risponde ai requisiti prescritti nelle Linee Guida Regionali (paragrafo 19). Una fittizia configurazione in tante strutture complesse che nelle singole dotazioni non arrivano neppure a cinque unità tra le quali non vi è inoltre alcun Dirigente.
Per la Direzione Sanitaria viene previsto, senza alcuna logica, un “Dipartimento Socio – Sanitario” per giustificare l’esborso d’indennità al Capo Dipartimento che costituisce nella realtà solo un duplicato funzionale del Direttore Sanitario Aziendale.
Per quanto concerne le due strutture complesse previste nella Direzione Sanitaria, esse poi non trovano alcun riferimento o motivo esistenziale previsto nelle L.G.R.
Fantasiosamente e personalisticamente viene partorita la UOC Fasce Deboli al solo scopo di relegare il Coordinamento Socio – Sanitario a un ruolo subalterno di Unità Operativa Semplice.
Appare opportuno segnalare nel presente esposto un probabile danno erariale in quanto, nella ASL BN gran parte di tutte le Strutture Sanitarie sono dall’anno 2005 coperte da Dirigenti Sanitari non titolari d’incarico. A molti di questi Dirigenti, a seguito di vertenze legali, l’ASL BN ha liquidato migliaia e migliaia di Euro e, ancora oggi, gli stessi Dirigenti conservano, con la complicità del Management tali posizioni senza alcuna preliminare procedura concorsuale.
In tale modo illegittimo vengono accumulati anni di servizio nella specifica funzione e benefici economici che saranno, nel futuro, oggetto di nuovi costosi e voluti contenziosi.
All’esorbitante numero di Strutture complesse centrali, si contrappone l’esiguità strutturale a cui sono condannati i Distretti Sanitari. Ingiustificata e campanilistica la scelta dell’unica Struttura Complessa Assistenza Sanitaria, Medicina Legale e Materno Infantile, per il solo Distretto Sanitario di Benevento.
Il tutto in dispregio delle Linee Guida Regionali nelle quali è ribadito il principio di parità di trattamento del personale espresso a pag. 4 e pag. 5.
Cosa dire poi della distruttiva e miope Strutturazione del Dipartimento di Salute Mentale: vengono mescolate attività incompatibili e non conformi agli indirizzi normativi nazionali e regionali, con l’inserimento nel DSM di una UOC Servizio Tossicodipendenze (SERT); con un colpo di spugna risultano azzerate le UU.OO.SS. di Salute Mentale a livello territoriale mentre vengono lasciate, distrattamente, le UU.OO.SS. Tossicodipendenze nei Distretti Sanitari.
Tutto ciò denota l’incompetenza rispetto a una capacità di programmazione omogenea e seria. Relativamente al Presidio Ospedaliero di Sant’Agata de’ Goti, che dovrebbe avere n. 100 posti letto e una Struttura Complessa ogni 22 p.l., le Strutture Complesse slittano da n. 4,54 a 5 in quanto una Struttura Complessa viene sottratta in deroga al territorio che doveva contarne 21 (e non 20).
Nella proposta di Atto Aziendale non è toccata di certo una sorte migliore al Dipartimento di Prevenzione. Sulla materia inerente l’operatività, le Strutture Organizzative dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentari, il Ministro p.t. Balduzzi ha anche emanato la circolare esplicativa prot. n. 0001144 – P – 27/02/2013.
Quanto programmato per l’ASL BN nell’atto Aziendale appare in totale violazione degli indirizzi normativi in quanto sono previste solo: Unità Operative Veterinarie Semplici; una UOC Servizio Epidemiologia e Prevenzione; una UOS Prevenzione Collettiva; due UU.OO.SS., una di Igiene e Medicina del Lavoro e una di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di Lavoro, ecc. Tutte strutture non previste dalla normativa di riferimento.
Questa scelta arbitraria non può avere giustificazione in quanto i posti letto effettivi sono ben inferiori ai 100 previsti, non essendo attivi Geriatria, Oncologia e Terapia Intensiva.
Tra le macroscopiche omissioni contenute nell’ipotesi di Atto Aziendale si registra che in esso manca ogni riferimento alle posizioni organizzative e agli incarichi di coordinamento riservati al personale dell’ Area Comparto; analogamente mancano anche le strutture di Dirigenza delle Professioni Infermieristiche Tecnico – Sanitarie che, fittiziamente, nell’art. 11 del testo, vengono richiamate come contenute in un fantomatico (Alleg. 1) probabilmente inviato al programma televisivo di Rai 3 “Chi l’ha Visto?”.
In sintonia con tale omissione va inquadrato il volontario mancato recepimento, da parte del Management ASL BN, di quanto sancito in materia di repressione e prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione dalla legge n. 190/2012; analogamente si ignora quanto diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con circolare n. 1 del 25 gennaio 2013, che imponeva entro il 31 marzo ad ogni Pubblica Amministrazione l’elaborazione e l’invio alla Funzione Pubblica del proprio Piano Anti – corruzione.
Anche relativamente agli obblighi di pubblicità, di trasparenza informativa (D.lgs. n. 33/2013) si denota un’arrogante volontà omissiva.
Per tutto quanto innanzi esposto si chiede alle SS.LL., ciascuno per quanto di competenza, di verificare, accertare e dichiarare che l’ipotesi/proposta di Atto Aziendale della ASL di Benevento, peraltro mai adottata con provvedimento del Direttore Generale, non è conforme alle Linee Guida regionali di cui al Decreto Commissariale n. 18/2013.
Allo stesso tempo si chiede ai competenti Organi di attivare ispezioni di controllo finalizzate a verificare eventuali situazioni di danno erariale prodotto dall’assegnazione di incarichi non previsti dalla normativa, analizzando nel merito i curricula e i reali titoli che hanno consentito a diversi Dirigenti, prima di partecipare a selezioni e, successivamente, di occupare per anni incarichi di strutture complesse. Si resta in attesa di cortese riscontro”.
“L’atto aziendale proposto dal direttore generale Michele Rossi – attacca Antonio Pagliuca, segretario responsabile della Uil Fpl di Benevento – è fortemente penalizzante per alcuni dirigenti dell’Asl Benevento, che evidentemente non sono allineati! Esso incide negativamente anche sulla sopravvivenza dell’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti.
A questo punto sarebbe cosa utile rivedere l’atto e riformularlo secondo le effettive necessità del territorio sannita”.