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San Giorgio la Molara: Ntr24 scova una discarica a cielo aperto sulle sponde del fiume Tammaro
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Copertoni di auto e mezzi agricoli, resti di materiale edile e rifiuti solidi di ogni genere. E’ quanto le telecamere di Ntr24 hanno scovato nel comune di San Giorgio La Molara, nei pressi della fondo valle Tammaro.
In una zona di alto pregio paesaggistico, a pochi metri dall’arteria stradale – iniziata e mai portata a termine – tra la fitta vegetazione che conduce al letto del fiume Tammaro si nasconde una vera e propria discarica a cielo aperto.
Una distesa di rifiuti che l’obiettivo della nostra telecamera immortala in tutta la sua crudezza, uno sfregio su una terra incontaminata che vanta eccellenze gastronomiche come la carne marchigiana e l’olio extravergine d’oliva.
Il degrado dell’area assume dei contorni ancora più preoccupanti visto che spesso nelle domeniche estive le zone nelle vicinanze del Tammaro sono utilizzate per pic-nic e scampagnate da famiglie che cercano di trascorrere una giornata tra la natura. Eppure la maggior parte dei rifiuti presenti non sembrano essere dovuti alla noncuranza e alla maleducazione dei cittadini, ma a soggetti che scaricano abusivamente, ripetutamente e senza alcun controllo nella zona.
La grande quantità di polistirolo, utilizzata dagli agricoltori per la piantumazione delle piantine, dimostra come qualcuno abbia designato l’area come zona di scarico personale. Stesso discorso per i copertoni – per i quali i cittadini pagano per un corretto smaltimento in aree specifiche – e per le buste zeppe di pannolini usati. Non potevano mancare i classici elettrodomestici, veri “cult” delle discariche abusive. E allora tra una pianta ed un cespuglio ecco affacciarsi la prepotente carcassa di un televisore abbandonato.
L’intera zona ovviamente è costantemente maleodorante, puzza che si amplifica con il caldo estivo, per colpa anche di alcuni liquami che stagnano sul terreno. Cattivo odore che dovrebbe far notare il posto alle autorità competenti, che invece sembrano non essere a conoscenza del problema.
Le immagini che vi mostriamo fanno rabbia, perché raccontano un Fortore che non immaginavamo, lontano anni luce da quella terra ricca di profumi e sapori della tradizione sannita.