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San Giorgio la Molara in festa per l’ordinazione sacerdotale di don Claudio Moffa
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Una giornata di festa indimenticabile per la comunità di San Giorgio la Molara che ha partecipato all’ordinazione sacerdotale di Don Claudio Moffa.
Un evento raro, non accadeva esattamente da 40 anni. Ed in migliaia provenienti anche dalla provincia sannita non hanno voluto mancare ad una cerimonia ricca di spiritualità e molto suggestiva.
A presenziare la funzione l’arcivescovo di Benevento, Mons. Andrea Mugione accolto da autorità, sacerdoti della Chiesa sannita e cittadini nei pressi del Monumento ai caduti all’ingresso del paese.
Da qui, accompagnato dalla musica della banda, un lungo corteo ha sfilato fino a raggiungere il Santuario della Madonna di Fatima.
Chiesa stracolma. Tutti, amici, parenti e semplici concittadini si sono stretti intorno a don Claudio. Poco più che trentenne, terzo di quattro figli. Un giovane dal carattere, aperto e gioviale con una devozione intensa e sincera. Così viene presentato all’arcivescovo che ha celebrato il rito di ordinazione presbiteriale.
Un rito complesso e intriso di grandi momenti emozionanti. Dopo la presentazione, don Claudio interrogato dall’arcivescovo fa la sua promessa di obbedienza di servire nel grado di presbitero Dio e la Chiesa per tutta la vita.
Altro momento carico di suggestione quando, prima dell’ordinazione, durante il canto delle litanie don Claudio si prostra a terra; segno questo di umilità e di consegna totale della propria vita nelle mani di Dio.
Ma gli attimi più toccanti arrivano quando, dopo l’imposizione delle mani sul capo dell’ordinando fatta dal vescovo e dagli atri sacerdoti, viene letta la preghiera consacratoria. E don Claudio eletto presbitero viene salutato da un fragoroso applauso.
Non trattiene l’emozione e la commozione don Claudio Moffa. Si commuove guardando la folla che applaude per diversi minuti. Il rito prosegue con altri gesti che simboleggiano le nuove funzioni e i compiti del sacerdozio. La vestizione degli abiti celebrativi, l’unzione crismale la consegna del pane e del vino ed infine l’abbraccio della pace.
“Un sogno coltivato in un cassetto che si realizza”. Le prime parole di don Claudio che dopo sette anni di formazione al seminario di Benevento ed un tirocinio nelle parrocchie di S. Agnese a San Giorgio del Sannio e S. Maria di Costantinopoli a Benevento è giunto al culmine del suo percorso di fede.
Insieme ai parenti la mamma, le due sorelle ed i fratelli, tantissimi hanno poi voluto abbracciare e salutare il novello sacerdote. Per lui nel piazzale antistante il Santuario della Madonna di Fatima è stata organizzata una festa.
E tra le persone che hanno seguito ed accompagnato don Claudio in questo suo cammino c’era il parrocco di San Giorgio la Molara, Don Luigi Ulano che ha conosciuto don Claudio quando era ancora un ragazzino raccontando gli inizi del suo percorso di vocazione.
L’ordinazione presbiteriale è stata preceduta da una settimana di preparazione guidata dal parrocco Don Ulano che è stata ricca di appuntamenti. Ad aprire il programma un incontro curato dalla professoressa Ambra Iazeolla che ha tracciato la storia le gesta del santo che dà il nome al paese, San Giorgio.
Tra gli eventi anche la processione del corpus domini, l’infiorata. Processione che ha attraversato le strade di San Giorgio la Molara in festa.
Ma, nei sette giorni di preparazione ci sono stati diversi momenti di approfondimento sul ruolo del sacerdote e la sua vocazione ed ancora un concerto del coro polifonico “Fratres”.
Poi, a poche ore dal grande giorno per don Claudio, tutta la comunità ha voluto preparargli una sorpresa con una serenata dinanzi la sua casa.
Dopo i festeggiamenti che hanno accompagnato il momento solenne, il neo presbitero ha celebrato la sua prima messa nel Santuario della Madonna di Fatima di San Giorgio la Molara, ringraziando la famiglia, in particolare il padre e la madre per averlo sostenuto.
Nel corso della funzione eucaristica sono giunti per don Claudio anche gli auguri di Papa Francesco, mentre i chirichetti lo hanno omaggiato con dei doni. Al termine la benedizione del sacerdote a tutta la comunità.