Comune di Benevento
Palazzo Mosti: l’opposizione esce dalla Conferenza dei Capi gruppo. Il motivo: la decisione di convocare il Consiglio in orario pomeridiano

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Un ulteriore strappo istituzionale si è consumato questa mattina nei già difficili rapporti tra la maggioranza e l’opposizione di Palazzo Mosti.
“Uno strappo – scrivono in una nota i capi gruppo di opposizione De Nigris, Pasquariello, Trusio , Lauro, Cangiano, Quarantiello – che avrà un impatto permanente sulla Conferenza dei Capi gruppo. I sottoscritti consiglieri, in rappresentanza dei rispettivi gruppi consiliari, hanno infatti verbalizzato nell’odierna seduta che non prendere più parte ai lavori del suddetto Organo consiliare. La grave decisione, verbalizzata nell’odierna seduta, è stata assunta dopo che il Presidente del Consiglio, su indicazione del Capo gruppo del PD, contrariamente alla prassi fino ad oggi in uso, ha deciso di convocare il Consiglio comunale per discutere sul Conto consuntivo 2012 in orario pomeridiano.
Appare necessario ricordare, che fin dall’inizio della consiliatura la decisone di non svolgere Consigli comunali in orario pomeridiano era stata assunta in ossequio alla tanto richiamata spending review. In tal modo, infatti, si sarebbe evitato di far gravare sulle casse comunali gli oneri straordinari per i dipendenti che a diverso titolo sono chiamati ad assicurare la loro presenza (Vigili Urbani, addetti alla segreteria, ausiliari etc.).
Va detto che quella che doveva essere una decisione della Conferenza dei Capi gruppo, nei gorni scorsi era stata già ampiamente preannunciata attraverso gli organi d’informazione dal capo gruppo del Pd, Miceli, per andare incontro alle esigenze manifestate da qualche consigliere di maggioranza che giustificava la sua assenza dal Consiglio comunale per motivi di lavoro.
Inaccettabile, da parte dei consiglieri di opposizione, è stato il comportamento assunto dal Presidente del Consiglio Giovanni Izzo. Questi, infatti, si è dimostrato prono alla esigente del suo partito, il PD, ed ingiustamente autoritario nei confronti dei consiglieri di minoranza. Suo tramite, ancora una volta, l’esigenza del partito di maggioranza ha piegato strumenti di discussione politica alle proprie necessità.
A questo punto:
preso atto che il ruolo istituzionale della conferenza capi gruppo appare completamente svuotato della sua funzione;
ritenuto impensabile prestarsi a ratificare decisioni che vengono imposte e che, pertanto, non rientrano in quel discorso di garanzia democratica e di sintesi previste dalla conferenza dei capi gruppo;
stigmatizzato che il Presidente del Consiglio, con il suo atteggiamento, non ha garantito le prerogative di tutti i gruppi in quanto non ha ispirato il suo ruolo ai criteri di imparzialità imposti dalla sua funzione “super partes” e, quindi, di garante del rispetto del ruolo dei consiglieri, siano essi di maggioranza che di opposizione;
si è deciso che fino a quando non sarà ripristinato e assicurato il rispetto delle minime regole democratiche, i capi gruppo di opposizione non parteciperanno ai lavori della citata Conferenza.
Il Presidente del Consiglio è organo super partes garante, nonché delle norme del presente Statuto e del regolamento del Consiglio”.