ECONOMIA
Il Consorzio Asi chiede al Sindaco di Benevento e di Paduli di ridurre l’Imu sui fabbricati industriali

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L’imposta sulla proprietà immobiliare è da mesi al centro dell’agenda politica italiana, e mentre il Governo si interroga su come sospendere l’acconto dell’Imu sulla prima casa, le imprese stanno per essere travolte da una doppia stangata.
Il 17 giugno scade, infatti, il primo versamento dell’Imu 2013 su capannoni e immobili strumentali: la tassa verrà aumentata automaticamente dell’ 8,3% per effetto della rivalutazione dei valori catastali già prevista nel decreto “Salva-Italia”; in più, l’applicazione dell’aliquota nella misura massima dell’1,06% (0,76 a beneficio dello Stato, e 0,30 a beneficio dei Comuni) acuirà gli effetti negativi di un carico fiscale, unico nel contesto europeo, assai gravoso se non insostenibile nell’attuale congiuntura economica. Forte è, dunque, la preoccupazione per la capacità di tenuta del tessuto produttivo locale, e, in particolar modo, delle Piccole e Medie Imprese (la quasi totalità) che hanno maggiori problemi di circolante e soffrono maggiormente la stretta creditizia.
“Pertanto, – si legge nel comunicato stampa del Consorzio – in attesa che il Governo recepisca le numerose istanze del mondo industriale, il Consorzio Asi è intenzionato a promuovere un’iniziativa per chiedere al Sindaco della Città di Benevento ed al Sindaco di Paduli – territori nei quali ricade l’Agglomerato Industriale di Ponte Valentino – di manifestare concretamente, con l’adozione di provvedimenti di riduzione dell’aliquota Imu di competenza comunale, sostegno e vicinanza alle tante imprese che con la loro attività incidono in maniera sostanziale sui livelli reddituali e di occupazione delle nostre comunità.
Non manca la consapevolezza delle vertiginose difficoltà finanziarie in cui anche i Comuni si dibattono, e tuttavia, siamo certi che l’impegno dei nostri amministratori locali a tutela dei livelli produttivi ed occupazionali consentirà di venire incontro alle giuste aspettative degli operatori economici.”