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CRONACA

Amts, sciopero ad oltranza e autobus fermi in città

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ORE 12:15 – “I Disoccupati Organizzati esprimono la loro solidarietà ai lavoratori dell’Amts che hanno occupato la sede e indetto di fatto lo sciopero. Dopo due mesi di stipendio non pagato e con molte incertezze sul futuro dell’azienda – spiegano – i lavoratori vengono anche sistematicamente minacciati di querela e precettazione senza alcuna vergogna. 

La crisi – aggiungono – colpisce sempre di più fasce notevoli della popolazione beneventana facendo emergere l’incapacità di tutta la classe politica a trovare soluzioni. Questo accade quando si tira troppo la corda, quando senza avere consapevolezza della miseria e disperazione sociale dilagante, molti continuano ad ergersi in cattedra con il libricino dei conti in mano tagliando di qua e di là.

Se la Giunta si è salvata dal dissesto col famoso salva enti che altro non è che un cappio al collo all’ente di certo non sarà salvata dai cittadini e dal conflitto sociale che ogni giorno si espande sempre di più.

Stamattina – raccontano i Disoccupati Organizzati – ci siamo recati presso l’Amts a portare la nostra solidarietà e a lanciare un segnale, quello dell’unità di tutte le lotte. Pensare di salvaguardare il proprio orticello è sbagliato e strategicamente fallimentare, la divisione è l’arma con la quale ci hanno vessato in questi anni.

Dobbiamo avere la capacità – concludono – di unirci per questo invitiamo domani mattina i lavoratori Amts, i lavoratori del 118 al corteo che partirà da Piazza San Modesto alle ore 9:30 per concludersi presso Palazzo Mosti”. 

 

ORE 10:10 – L’assemblea del Csa Depistaggio esprime la massima solidarietà ai lavoratori dell’Amts, che oggi hanno deciso di occupare la sede aziendale, estenuati dopo mesi e mesi di vergognoso tira e molla, promesse disattese, prese in giro istituzionali.

Senza stipendio da febbraio, in costante confronto con Comune e management societario nel tentativo di trovare uno sbocco positivo ad una vertenza che coinvolge tutta la cittadinanza beneventana, impeccabili nell’assicurare un servizio essenziale, – spiega il comunicato – i lavoratori dei trasporti urbani, dopo l’ultimo tentativo di confronto ieri in Comune, sono stanchi ed esasperati. Dai dirigenti ricevono rassicurazioni in abbondanza, ma gli stipendi non arrivano, e con le rassicurazioni non si mette un piatto in tavola per la famiglia. 

Nelle casse dell’Amts – continua la nota – pare continui a non esserci una lira, il Comune non dà segni di essere in grado o voler dare una svolta alla vicenda, i lavoratori hanno deciso di lanciare un segnale forte. In nottata l’occupazione della sede dell’AMTS in via Santa Colomba, mentre questa mattina è scattato il blocco delle corse, con gli autobus rimasti al parcheggio.

D’altro canto, la questione dei trasporti pubblici rispecchia molto bene le devastazioni prodotte dal neoliberismo nel sistema del welfare e del tessuto sociale, non solo a Benevento. Da noi, il sistema dei trasporti, urbani ed extra, è allo sfascio. Gli autobus urbani hanno ridotto drasticamente le corse da tempo, i trasferimenti da e verso Napoli sono al lumicino, un’area importante come il Fortore è nei fatti isolata. Questo significa negare il diritto alla mobilità dei cittadini, impedire loro, cioè: noi, di studiare, lavorare, vivere la nostra vita. Il diritto al movimento è un diritto fondamentale per ciascuno di noi. 

Per questo, la lotta dei lavoratori dell’Amts – aggiunge il Csa Depistaggio – è la lotta di noi tutti, è la lotta dei lavoratori dei Consorzi, di quelli del 118, delle decine e decine di lavoratori già licenziati o cassintegrati, e dei tanti altri che tra poco lo saranno. E’ la lotta contro le politiche dell’austerity a senso unico, che impoveriscono la più gran parte della popolazione a vantaggio di una ristretta cerchia di speculatori.

Chiediamo al Comune, all’Amts – conclude – di adoperarsi in tutti i modi per raggiungere nel più breve tempo possibile una soluzione positiva della vertenza, cioè corrispondere il dovuto salario ai dipendenti Amts, e di ripristinare un sistema di trasporto pubblico che rispetti il diritto dei cittadini alla mobilità”.


ORE 9.30 (8 maggio):
Come paventato, da questa mattina è iniziato lo sciopero ad oltranza dei lavoratori dell’Amts. Ferme tutte le linee degli autobus urbani, mentre i dipendenti sono in presidio permanente nel deposito di via Santa Colomba. Sul posto ci sono anche gli agenti della Digos. Si profila infatti una denuncia a carico dei lavoratori per il reato di interruzione di pubblico servizio.

 

 ORE 19:35 – Dopo una lunga riunione a porte chiuse, i dipendenti Amts hanno deciso di occupare la sede di via Santa Colomba. Sul blocco del trasporto pubblico locale per la giornata di domani, si deciderà nel corso della nottata.

I lavoratori, infatti, restano in attesa di notizie sull’eventuale sblocco dei fondi per il pagamento delle tre mensilità arretrate.

Poco dopo l’occupazione, davanti ai cancelli d’ingresso alla sede, è giunto anche l’assessore comunale alla Mobilità, Luigi Abbate, che ha avuto un colloquio con i manifestanti spiegando che i tempi di attesa sono dovuti a normali comunicazioni “tecniche” tra il Comune e l’istituto bancario.

Nei prossimi giorni, dunque, la vicenda dovrebbe giungere a termine.

_________________________________________

 

Momenti concitati presso la sede Amts di via Santa Colomba, a Benevento. I lavoratori sono riuniti in un’assemblea per decidere le azioni da mettere in atto dopo il mancato pagamento delle mensilità arretrate. Nel corso dell’incontro, uno dei dipendenti ha accusato un malore ed è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza.

Intanto, tra le ipotesi discusse, ci sarebbero la possibilità di fermare il servizio di trasporto pubblico locale per la giornata di domani o aspettare ancora qualche giorno in attesa che si sblocchi la situazione sul versante pagamenti. Quasi certa dovrebbe essere però l’occupazione del deposito autobus già da questa sera.

Nel frattempo il presidente della partecipata, Mirko Francesca, che ha incontrato i dipendenti riuniti in assemblea, ha spiegato i motivi del ritardo nell’erogazione degli stipendi.

Secondo quanto dichiarato da Francesca, lo slittamento sarebbe dovuto ai normali tempi tecnici della banca per sbloccare gli ingenti fondi, oltre 600mila euro, a favore dell’ex municipalizzata.

“Siamo in attesa – ha concluso il neo presidente – di avere notizie dall’istituto di credito”.

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