POLITICA
E sul balcone del PD spunta un cartellone: “No al governissimo”

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“No al governissimo”, è quanto si legge su un cartellone apposto nella tarda serata di ieri sul balcone della sede del Partito Democratico di Benevento in corso Garibaldi. Una manifestazione di dissenso all’ipotesi avanzata dal Presidente della Repubblica bis, Giorgio Napolitano, che nel discorso di giuramento alle Camere, ha palesato la sua volontà di “ripartire da un governo basato tassativamente sull’intesa tra forze diverse”. Tradotto: un governo che vede insieme PD e Pdl. Lo schema che ha in mente il Capo dello Stato è quello di un premier esterno al Parlamento. Giuliano Amato resta così in pole-position. Accanto a lui dovrebbero esserci dei vicepremier, tra cui spuntano i nomi di Angelino Alfano ed Enrico Letta.
Su facebook, dove la notizia è rimbalzata sulle pagine dei giovani GD, si capiscono meglio le motivazioni del gesto di esternare in una frase scritta rosso su bianco il loro disappunto.
“Non perché sono “pezzi di merda” ma perché la nostra visione del mondo è totalmente differente da quella del centro-destra! Due modi di vedere il paese irreversibilmente incompatibili. #Siamo la sinistra, l’unica strada attraverso la quale la rivoluzione è possibile!” Scrive sul social network Immafederica Refuto.
“Siamo una giovanile con la schiena dritta”, commenta Giovanni Palermo. E qualcuno aggiunge: “E senza l’anello al naso”.
Negli scorsi giorni proprio tra i giovani del Partito Democratico era nato il dissenso, poi sfociato nelle occupazioni, per un potenziale “inciucio” tra il Pd e il Pdl, palesatosi nella candidatura di Marini a Capo dello Stato. A Benevento malgrado la sede del Pd non sia stata ufficialmente occupata, le critiche e i malumori per la politica seguita dal partito di apertura verso i berlusconiani, aveva provocato nette opposizioni nei giovani militanti.
“Noi abbiamo un’idea di Welfare, – scrive la federazione provinciale dei GD in una nota inviata alla stampa in mattinata – di mondo del lavoro, di sviluppo sostenibile, di istruzione, di diritti civili, che come dimostrato negli anni, non coincide con l’idea di Paese del centro-destra di Berlusconi. Di fatti le politiche della destra hanno tolto il presente ed il futuro ad una generazione, la nostra, vituperando diritti e dignità delle persone. Pertanto, non possiamo pensare che la ripresa del Paese possa essere affidata, ancora una volta, ad una concertazione esclusiva con lo stesso centro-destra che negli ultimi anni ci ha portato sull’orlo del baratro”.
Eri. Far.