Titerno
Inaugurata a Ponte la mostra “I luoghi dello Spirito tra il Matese e il Taburno”

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E’ stata inaugurata a Ponte, nella suggestiva cornice dell’Abbazia di S. Anastasia, venerdì 5 aprile 2013 la mostra storico-fotografica “I luoghi dello Spirito tra il Matese e il Taburno”.
La mostra, che potrà essere visitata fino al 29 aprile, è organizzata dal comitato “chiesa Madonnella” e dal Centro studi sociali Bachelet Onlus, in collaborazione con il Comune e la Pro-loco di Ponte.
L’iniziativa riguarda i luoghi di culto (abbazie, grange, chiese rupestri, anfratti rocciosi, grotte, ecc), dedicati al SS. Salvatore, alla vergine Maria, a S. Michele arcangelo, nonché a santi e sante protagonisti della devozione popolare delle suddette zone.
La rassegna progettata, curata ed elaborata da padre Graziano Matarazzo del convento del SS. Salvatore di Faicchio, scomparso qualche mese fa, e dal fotografo Roberto Gaetano, che ha prodotto le fotografie e le elaborazioni tipografiche, con i testi curati dalla prof.ssa Maria Maturo, è visitabile il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica sia al mattino che al pomeriggio ed il lunedì mattina.
La mostra vuole offrire una panoramica storico-culturale, ma anche religiosa – spirituale delle nostre zone e delle generazioni che ci hanno preceduto.
Spiritualità che in alcuni casi permane e persiste, non si è perduta nel tempo, mentre in altri casi si è dissipata per far posto solo al ricordo, alla memoria mediante i resti ancora conservati.
In quest’anno della fede proclamato dal papa emerito Benedetto XVI , questo cammino storico-fotografico può essere di aiuto a quanti desiderano riscoprire le radici della fede e della religiosità popolare delle nostre comunità.
I luoghi rappresentati sono molteplici, dalla chiesa del SS. Salvatore di Piedimonte Matese alla Madonna della Libera di Cerreto Sannita, dall’abbazia di S. Anastasia in Ponte all’eremo di S. Menna di Vitulano, dalla chiesa della Madonna della Libera di Melizzano alla chiesa del SS. Salvatore di S. Agata de’ Goti.
Luoghi di fede semplice, essenziale, interiore, collettiva, così come anche papa Francesco cerca di comunicare ed evidenziare, almeno in questo primo periodo del suo pontificato. Una fede di cuore, più che di mente. Una fede sentita, intima, piuttosto che esteriore ed appariscente.