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CULTURA

Cives, prima riunione della Giuria Popolare. Avviata la valutazione delle politiche culturali cittadine

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Si è tenuta giovedì 21 marzo la prima sessione della Giuria Popolare di “CIVES – Laboratorio di Formazione al Bene Comune”, prassi ormai consolidata al termine del percorso formativo e che, come ogni anno, dimostra di suscitare sempre maggiore interesse, considerato il numero significativo di cittadini che hanno dato adesione e preso parte.

Come introdotto da Ettore Rossi (Direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della diocesi di Benevento), si tratta di un tentativo di valutazione delle azioni amministrative della nostra città da parte dei cittadini, i quali non necessariamente posseggono competenze specifiche nella materia esaminata ma che comunque sono destinatari di una politica territoriale comune: “Non solo valutazione ma anche progettualità – ha dichiarato Rossi – in quanto l’amministrazione potrà usufruire, in un secondo momento, di questo strumento e dei suoi risultati, per capire anche come i cittadini percepiscono la sua proposta politica ed eventualmente ricalibrarla”.

Il settore scelto per questa edizione della Giuria Popolare, è stato quello delle Politiche Culturali. Un ambito che rispetto alla nostra città ricopre un ruolo di primaria importanza, in quanto essa è depositaria di un notevole patrimonio artistico; i partecipanti a CIVES e i cittadini giurati, sono stati chiamati al confronto con Raffaele De Vecchio (Assessore alla Cultura del Comune di Benevento), il quale ha sintetizzato e illustrato il percorso seguito dalla sua equipe di lavoro, le loro scelte e le loro difficoltà, fin dal loro insediamento già nella precedente consiliatura: “Al momento del nostro insediamento – ha dichiarato Del Vecchio – avevamo le idee abbastanza chiare su come lavorare: il nostro punto di partenza era la consapevolezza di voler far risaltare le grandi potenzialità che abbiamo sempre avuto, soprattutto il nostro patrimonio culturale che abbiamo ereditato, quello che la Storia ci ha consegnato. Decidemmo pertanto di concentrare i nostri sforzi in due direzioni, cioè verso il nostro patrimonio culturale materiale e verso quello immateriale, quest’ultimo da intendersi con tutto quello che la città di Benevento produce in quanto veicolo di cultura”. 

Un cammino che ha condotto all’ottenimento di riconoscimenti importanti per Benevento – di “Città d’Arte” e il fiore all’occhiello di S. Sofia patrimonio dell’Unesco – e che ha allo stesso tempo puntato al recupero del nostro patrimonio sommerso, non visibile come i monumenti che vivono la nostra quotidianità ma comunque presenti sotto il manto stradale: “Eravamo consapevoli del fatto che per diversi anni, si è sperato di non imbattersi in reperti archeologici che avrebbero portato inevitabilmente al rallentamento o alla sospensione dei lavori relativi ad opere pubbliche. Nel 2005 abbiamo deciso di invertire strategia mettendoci direttamente alla loro ricerca, e, con il sostegno della regione, abbiamo lavorato per creare un Parco Archeologico Urbano: una parte di questo è rappresentato da ciò che è emerso dagli scavi della Cattedrale, un’altra è rappresentata dal complesso dell’Arco del Sacramento e dall’arena che abbiamo restituito alla cittadinanza, e poi dal Parco Cellarulo: si tratta di una serie di cantieri che hanno contribuito a far emergere tutto quello che di più prezioso avevamo sotto i nostri piedi”.

Successivamente, l’assessore si è soffermato sui beni immateriali prodotti dalla nostra città in quanto veicolo di cultura, e quindi le rassegne e le manifestazioni che non possono, però, non risentire del difficile momento che viviamo e quindi di una scarsa disponibilità di risorse; difficoltà che costringono ad imboccare altre strade, come il lavoro sui bandi europei e la progettazione, cercando di incidere il meno possibile sul bilancio comunale.

“Abbiamo anche lavorato sulle opportunità perdute – ha concluso Del Vecchio – grazie a una buona dose di caparbietà e impegno siamo riusciti a portare il Premio Strega qui a Benevento, cambiandone anche il format. Tutto questo è frutto di un’ambizione territoriale, il contrario della nostra più grande paura, che è quella di competere ed accogliere. Se riusciamo con volontà a chiedere e a lavorare in modo credibile, i risultati arriveranno ancora”. 

In conclusione dell’incontro si è svolto l’animato dibattito tra l’assessore Del Vecchio e i partecipanti, i quali hanno raccolto prezioso materiale per la seconda fase della Giuria (prevista per il prossimo 4 Aprile), durante la quale i giurati stileranno una vera e propria pagella in merito alle attività poste alla loro attenzione.

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