POLITICA
Capezzone risponde alla De Girolamo: “ Io e lei siamo pari in grado nella guida del partito”

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Duro commento di risposta di Roberto Capezzone alle dichiarazioni rilasciate da Nunzia De Girolamo. La deputata pidiellina, infatti, in riferimento al mancato appoggio dato al partito nella corsa elettorale dal suo ex braccio destro non aveva usato parole tenere: “Per me non è più il vicecoordinatore del partito”. Altra stoccata, sempre rivolta a Capezzone, riguardava l’operato a Palazzo Mosti: “mi aspettavo un’opposizione più decisa. Se fa così, non si può lamentare che dopo 40 anni di politica fa ancora il consigliere comunale”.
“Mi sembra – scrive Capezzone – quasi di sentirla gridare “la principessa sul pisello “:” Fuori tutti dal partito; restino solo i sette nani !! “. “ Il partito e mioooo,solo miooooo !!!! “ ( sennò coma fa a fare il leader ). Favole a parte, certi atteggiamenti denotano irresponsabilità,fragilità ,isterismo ma la psicologia non è il mio forte e resto sul pezzo di illazioni fantastiche e fantasiose che il coordinatore del PdL continua a mandare al mio indirizzo a mò di insulto che rispedisco al mittente e che rifiuto sul piano del dialogo politico perché frutto di frustrazione e di incapacità al confronto”.
“La invito – prosegue la nota – al rispetto politico e personale anche se so che non è capace, ma in fatto di dignità la “nostra” “ sibi et suisque ” ( qualcuno le traduca il latino ) dal sottoscritto può solo apprendere perché non ebbe dignità politica quando all’ultimo secondo cambiò la candidatura a sindaco per il PdL con i risultati disastrosi che tutti conosciamo; non ha dignità politica quando rivendica solo per se risultati che sono patrimonio di tutta la base del partito e non solo degli opportunisti che la circondano, non ha dignità politica e non ha statura politica quando insulta e aggredisce perché altro non sa fare”.
“Dovrebbe parlare seriamente della situazione al Comune di Benevento che non conosce – sottolinea il consigliere comunale -, dovrebbe interrogarsi sul futuro del PdL e di questa ondata di protesta che travalica ogni vecchio schema ma la politica non è cosa da tutti”.
“In ogni caso – conclude Capezzone – nella conduzione del PdL se lo metta in testa io le sono pari grado, per statuto e per nomina. Se poi qualcuno pensa di commissariare il PdL per accontentare i capricci della principessa sia chiaro che io so bene cosa c’è dietro e quindi resto tranquillo al mio posto avendo la responsabilità verso gli elettori del centrodestra, verso la gente che incontro ogni giorno, verso gli amministratori che non ottengono risposte ma non certo verso una “raccomandata opportunista” che al posto di fare analisi serie e collegiali mira a colpire il dissenso interno e le voci critiche perché non ha certo il coraggio e la dignità politica di fare una riunione, dalla quale probabilmente uscirebbe con le ossa rotte e quindi continua, tornando alle favole, a chiedere allo specchio “ chi è la più bella del reame ?”. Prima o poi lo specchio si rompe; nel frattempo noi ci siamo rotti qualcos’altro”.