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Provincia di Benevento

Cimitile presenta i due assessori tecnici. L’opposizione si organizza per dimettersi in blocco: si cerca il 13

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ore 18.30 Grandi manovre nell’opposizione alla Rocca dei Rettori. I consiglieri si stanno organizzanto o per rassegnare le dimissioni in blocco o per avanzare una mozione di sfiducia nei confronti dell’amministrazione Cimitile. Questa mattina mentre il Presidente ai nostri microfoni commentava l’annunciata volontà dei consiglieri di opposizione di dimettersi, con le parole “andremo in consiglio provinciale e vedremo i numeri”, nello stesso momento nella segreteria politica del Sen. Izzo Cosimo, e con la presenza dello stesso, i consiglieri provinciali Luca Ricciardi, Capocefalo Spartico, Molinaro Dante, Di Somma Lello, Capobianco Angelo si incontravano per esaminare la situazione che si è determinata in Provincia a seguito della dichiarazione del collega Marotta Mario dell’Api di prendere le distanze dalla maggioranza che sostiene Cimitile negandone l’appoggio e della dichiarazione di Lucio Rubano di proporre una mozione di sfiducia nei confronti della Giunta che regge le sorti della Rocca dei Rettori.

“I consiglieri all’unisono – scrivono in una nota stampa, diramata intorno alle 18.30 – hanno preso atto, con soddisfazione, che finalmente si sono convinti anche altri colleghi di quanto da essi sempre sostenuto: la Giunta Cimitile aveva tradito il mandato elettorale a seguito della fuoriuscita dell’Udeur dalla maggioranza che aveva vinto le elezioni e che reggendosi solamente su una maggioranza non politica ma numerica di appena un voto e non votata dagli elettori, avrebbe dovuto dimettersi e restituire ai Sanniti il diritto di scegliere da chi farsi governare.

I Consiglieri, con convinzione e soddisfazione, si sono impegnati a rassegnare le proprie dimissioni o a presentare una mozione di sfiducia, insieme agli altri, una volta avuta la certezza del raggiungimento della fatidica cifra dei tredici consiglieri necessari a determinare lo scioglimento del Consiglio Provinciale. I consiglieri hanno anche sottolineato che il fatto che manchi solo qualche mese alla scadenza naturale della consiliatura non solo è ininfluente, ma bensì determinante, in quanto, comunque, vigente l’attuale legislazione a maggio prossimo dovrà essere nominato un Commissario Straordinario, ai sensi dell’art.141 del Decreto Legislativo 18/08/2000 n° 267, in attesa delle iniziative legislative che si intenderanno porre in essere dal prossimo Parlamento.

Il sen.Izzo ha informato dell’esito dell’incontro i colleghi on.le Erminia Mazzoni, Gennaro Capasso e Remo Del Vecchio, i quali non avevano potuto partecipare all’incontro per precedenti impegni, ma hanno dichiarato di condividere l’analisi e le conclusioni di verificare le condizioni di praticabilità con gli altri consiglieri, per raggiungere l’obiettivo dello scioglimento anticipato del Consiglio Provinciale nell’interesse del Sannio e dei Sanniti.Il sen.Izzo dichiara, infine che avvierà immediatamente le consultazioni con i colleghi degli altri gruppi per poi arrivare ad un incontro collegiale di tutti i consiglieri di opposizione e prendere le definitive decisioni”.

——–

Poco prima della riunione di giunta, il presidente della Provincia Aniello Cimitile ha presentato i nuovi assessori, che hanno preso il posto del revocato Gianvito Bello e del dimissionario Carlo Falato. Si tratta della ex presidente del liceo Classico Maria Felicia Crisci, che ha ricevuto le deleghe alle politiche per la Cultura e Turismo, e Roberto Melillo, che si occuperà di Energia, Trasporti e Protezione Civile. Una scelta tecnica. Al Presidente servivano persone in grado di entrare con velocità nelle questioni e sopratutto “ perché così nessuno avrebbe potuto raccontare di strani baratti”.

Pur non volendo ritornare sulle vicende delle cronache politiche degli scorsi giorni, Cimitile ha ribadito come la decisione di sostituire i due assessori sia “un atto dovuto rispetto a fatti non più discutibili”. Nel caso della revoca di Bello, i fatti per Cimitile riguardano la crisi politica creatasi tra il PD e l’Api. “Ho lasciato tutto il tempo ai due partiti per ragionare e riflettere”, spiega Cimitile, “ho accolto la richiesta di tempo che proveniva dall’assessore Bello, ma quando mi sono accorto che non c’era soluzione, ho deciso”.

Dopo aver dato atto a Gianvito Bello di non aver interrotto la sua attività da assessore, il Presidente porta i fatti a supporto della sua decisione. E i fatti sono l’elenco delle presenze alle riunioni di Giunta, dal novembre 2012 al gennaio 2013. Due sole presenze Bello. Mai presente Carlo Falato.

Nel mese di agosto Cimitile aveva già tolto le deleghe a Bello, a poco più di 20 giorni dalle elezioni arriva la decisione di revocarlo dall’incarico di assessore. Una tempismo che ha fatto sorgere dubbi: la motivazione è politica o elettorale? Bello è candidato alla Camera, Falato vicino a Nista, candidato nella lista Monti. Ma Cimitile difende la sua scelta, considerandola “una segnale di chiarezza e di precisione”, sostenendo che “non volevo che in campagna elettorale, come stava succedendo, ci si beccasse sulle questioni della provincia, tra l’altro, tra forze politiche di coalizione. Ho preferito fare chiarezza”.

Assessorati dalla vita breve, quelli della Crisci e Melillo, tra pochi mesi, a causa del riordino delle Province, la Rocca dei Rettori cambierà volto. Non ci saranno più elezioni per il rinnovo dell’amministrazione, ma a traghettare l’ente in questa fase di passaggio, sarà un commissario. Cimitile si dichiara pronto ad accettare questo compito, ma a delle condizioni: “accetterò solo se saprò che non andrò a fare il burocrate.”

Dall’opposizione consiliare però si alzano voci che minacciano le dimissioni in blocco, come quella di Spartico Capocefalo, così da accelerare i tempi della fine dell’amministrazione Cimitile e sbarrare la strada ad una sua reggenza, in quanto il Prefetto sarebbe costretto a nominare subito un commissario. “E’ un diritto – risponde Cimitile – quello dei consiglieri di opposizione dire una cosa del genere. Ma tra il dire e l’arrivare all’obiettivo ce ne passa. Andremo in consiglio provinciale e vedremo i numeri. Singolare poi che certe iniziative possano venire da qualcuno di cui abbiamo perso la tracciabilità politica, non sappiamo più per conto di chi parla. E’ ridicolo che ci siano forze politiche che si preoccupano del commissario, quando hanno agito a livello nazionale per cancellare le province”.

La presentazione dei due neo assessori è stata anche l’occasione per Cimitile di tracciare un bilancio dei dei due settori considerati “strategici”. Portare avanti i progetti di green economy e tamponare i problemi al trasporto pubblico derivanti dai tagli lineari, due obiettivi fondamentali che riguarderanno l’assessorato di Melillo e che saranno protagonisti di due convegni in programma per la prossima primavera. Sguardo vigile anche alle questioni che coinvolgono la Protezione Civile: “mi unisco al grido di dolore dell’assessore regionale Cosenza. Le imprese ancora non hanno ricevuto i pagamenti delle spese dell’emergenza neve del 2012. Cosa accadrà se dovesse verificarsi una nevicata simile?”.

Per quanto riguarda la cultura, ora in mano alla Crisci, Cimitile ribadisce che “non ci sono mai state due linee alla Rocca dei rettori per quanto riguarda la cultura”. Rispondendo così ad un passaggio della lettera di Falato, in cui l’ex assessore scriveva: “è diventato di dominio pubblico il fatto che ci si doveva rivolgere alla presidenza, nemmeno al Presidente, per poter presentare un progetto culturale …”. Cimitile rivendica anche le scelte fatte dall’Ente di sovvenzionare le fiere sui prodotti tipici del territorio e le attività sportive, a cui, assicura, la sua politica continuerà a dare attenzione.

 

 

Erika Farese

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