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Tpl. Filt Cgil: “Senza risorse mezzi fatiscenti e pessima qualità del servizio”
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E’ pessima la qualità del servizio del T.P.L. in Campania. A lanciare ancora una volta l’allarme su un comparto orami al collasso è la Filt Cgil, secondo la quale le motivazioni vanno ricercate “nella drastica riduzione delle risorse stanziate dalla Giunta Regionale della Campania per i contratti di servizio (dal 25 al 30% in meno rispetto al 2009), e nel blocco dei finanziamenti per la manutenzione straordinaria dei mezzi di trasporto e l’acquisto di nuovi bus e treni”.
“I dati sulla vetustà dei mezzi di trasporto delle maggiori aziende di TPL in Campania sono estremamente preoccupanti” – dichiara Mario Salsano segretario generale della Filt- . “Per le aziende su gomma ad esempio come l’Eavbus su un totale parco autobus di 540, di cui 55 da alienare e il restante con un’età media di 12,2 anni, solo 200 autobus sono in circolazione; per l’ETAC, invece, di un parco autobus con 41 mezzi, ci sono 23 costruiti prima del 2000 e 11 da alienare.
Situazione altrettanto disastrosa anche per le aziende su ferro come Metrocampania Nordest: 26 treni a disposizione, di cui 8 elettromotrici con 53 anni, 15 con 28 anni, 3 di 23 anni, e solo 15 in circolazione. Parco mezzi non proprio moderno e all’avanguardia anche per il trasporto regionale di Trenitalia: 542 treni ordinari al giorno, più 235 metropolitane, 111 automotrici con età media 30 anni, 11 TAF età 11 anni, 274 vetture età media 35 anni.
La Campania – prosegue la sigla sindacale – negli ultimi 5 anni ha perso 15 punti di prodotto interno lordo. Una politica di investimenti per l’acquisto di nuovi treni e bus è determinante per una manovra economica anticiclica che può generare la ripresa dell’apparato industriale legato al settore, con ricadute positive sull’economia campana e sui livelli occupazionali.
Occorre che la Giunta Regionale della Campania assuma come priorità il TPL e finanzi gli investimenti utilizzando anche i fondi FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate), altrimenti tra qualche anno sarà in discussione il diritto alla mobilità”.