POLITICA
Il futuro della Provincia di Benevento nel 2013. Dopo la scadenza di Cimitile, arriverà il commissario

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Il 2012 è stato un anno travagliato per la Provincia di Benevento. Un anno segnato da decreti legge, discussioni, tavoli tecnici per capire se la Rocca dei Rettori sarebbe sopravvissuta alle decisioni del ministro Patroni Griffi. L’abolizione iniziale si è trasformata in accorpamento con Avellino. Ma a fine anno il coupe de theatre: nessun riordino. La crisi di governo ha indotto il Parlamento a far cadere il decreto legge di riforma. Tutto rimandato per quanto riguarda la riduzione del numero delle province e il trasferimento delle funzioni a regioni e comuni, incluso il passaggio di personale, patrimonio, risorse.
In questo anno toccherà così al nuovo Governo che uscirà dalle urne di febbraio gestire la situazione della riforma delle province. Un compito non facile, tenendo presente le proteste ed il fronte del no ai tagli, che negli scorsi mesi avevano preso la forma di emendamenti e deroghe.
Unica certezza, è che la questione è rimandata tutta alla fine del 2013. Lo prevede infatti la legge di stabilità che al comma 115 ha rimandato al prossimo 31 dicembre il termine per la riforma delle province, congelando per il momento anche la riorganizzazione delle prefetture e l’istituzione delle città metropolitane, che avevano come presupposto il riordino delle amministrazioni provinciali.
La prima conseguenza, in base anche a quanto fa notare Il Sole 24 ore, è che nel 2013 nessuna provincia si recherà alle urne. Il mandato dell’amministrazione provinciale, guidata da Aniello Cimitile, scade in primavera. Da quel momento in poi la parola non passerà agli elettori, ma sarà un commissario a reggere la provincia fino al completamento della riforma. Oltre a Benevento, altre 7 province passeranno sotto la gestione commissariale (Asti, Varese, Massa Carrara, Roma, Foggia, Catanzaro, Vibo Valentia).
(Eri.Far.)