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Nuova normativa degli appalti e subappalti, giudizio positivo di Fioravante Bosco (Uil)

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Dall’11 ottobre 2012, per effetto dell’art. 13-ter del decreto legge n. 83/2012, convertito nella legge n. 134/2012, le imprese, i professionisti e, più in generale, tutti i soggetti passivi Iva che hanno stipulato dei contratti di appalto o subappalto dopo il 12 agosto 2012, sono obbligati a verificare che i propri fornitori abbiano puntualmente eseguito gli adempimenti di natura tributaria connessi col contratto stipulato. Sono esclusi i contratti di appalto stipulati da enti pubblici e privati. Quindi, appaltatore e committente sono responsabili per il versamento all’Erario delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore e dall’appaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto di appalto disciplinato dall’articolo 1655 del Codice civile.
Per espressa disposizione normativa, tale responsabilità è esclusa solo se l’appaltatore/committente acquisisce la documentazione attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, sono stati correttamente eseguiti dal subappaltatore/appaltatore. Su questa importante novità, c’è stata la levata di scudi dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili).
Ma la norma, a parere della Uil, è sacrosanta. Fioravante Bosco, segretario generale della Uil sannita, chiosa: “Certificare che l’azienda subappaltatrice paga le tasse non è un’impresa così complicata come si vuole far credere. Quindi, ribadendo la necessità di rendere le procedure il più semplice e trasparenti possibile, non possiamo che guardare con favore al provvedimento. Al contrario di quanto sostenuto da più parti, noi della Uil siamo convinti che questa norma sia applicabile e impatti positivamente.
D’altronde, sono anni che conduciamo questa battaglia in nome della legalità fiscale e siamo certi che non esistano provvedimenti eccessivi per ripristinarla. Il punto nodale rimane comunque quello che non si deve evadere. Tutto questo allarmismo che c’è in giro è ingiustificato e rischia di coprire tutte le zone di economia in nero e di evasione. Peraltro, ogni provvedimento che vada nella direzione di far emergere l’evasione consente di abbassare le tasse sui lavoratori e sulle imprese.
Il nostro non è in alcun modo un intento vessatorio. Ma, al contrario, vogliamo che le tasse siano pagate da tutti. Il che, lo ribadisco, consentirebbe finalmente di iniziare un processo di diminuzione delle aliquote fiscali che oggi stanno strangolando gli italiani”.