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Scuola

Occupazione scuole. Il Collettivo studentesco risponde a Lonardo citando l’Inferno di Dante

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“Perch’io parti’ così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch’è in questo troncone. Come io divisi persone così unite, adesso tengo il mio cervello separato dal tronco, così agisce in me il contrappasso”. Il Coordinamento Scuole Occupate del Collettivo Autonomo Studentesco cita il XXVIII canto dell’Inferno di Dante e risponde così al presidente dell’Asia, Lucio Lonardo, che aveva parlato di interruzione di pubblico servizio a proposito della protesta studentesca e dell’occupazione nelle scuole.

“Ci teniamo a rispondere al signor Lucio Lonardo, che oggi approfittando della sua notorietà a causa degli incarichi politici da lui assunti, ha utilizzato la stampa per informare i cittadini della sua denuncia contro ignoti per interruzione di pubblico servizio in qualità di padre. In primo luogo ci chiediamo quanti ancora devono utilizzare la nostra protesta per avere visibilità mediatica e per strumentalizzare politicamente. Il signor Lonardo è solo l’ultimo di una lunga lista.

In secondo luogo – aggiunge il Collettivo – ci chiediamo cosa spinga un padre a gesto così insulso e carico di cinismo che può esporre giovani della stessa età del figlio a subire denunce.

Nella nota mandata dal “famoso” politico beneventano, che pare molto abile nel collezionare citazioni altrui su wikipedia anzichè esprimere concetti propri anche in maniera semplice, esistono molti errori o quanto meno informazioni poco chiare. Evidentemente il signor Lonardo non sa o fa finta di non sapere che l’interruzione di pubblico servizio non c’è mai stata, poichè è stata garantita la possibilità di fare lezioni ai docenti che volessero farlo, è stata aperta la segreteria e la presidenza ed inoltre stasera è stata data anche la possibilità di svolgere un consiglio d’istituto straordinario all’interno del Liceo Scientifico.

Fa molta retorica il signor Lonardo – prosegue la nota – ma dimostra di non avere coscienza di quello che accade, egli sa solo sputare benzina sul fuoco alternando la comprensione di chi riconosce la necessità di protestare contro leggi ingiuste, al paternalismo provando ad insegnare quali sono le forme giuste per protestare, all’esaltazione della legalità, pur dimostrando di non conoscere le leggi e le sentenze vigenti in materia.

Questa lettera – continua – non fa altro che fomentare un clima d’odio e incomprensione e non fa altro che acuire la distanza tra studenti e corpo docenti e ancora dividere gli studenti stessi. Siamo convinti che non è attraverso le minacce o gli annunci di denuncia che si risolvono i problemi e il signor Lonardo non ha fatto altro che strumentalizzare la nostra situazione. Ricordiamo a coloro che in questi giorni si ergono a pifferai magici che le forme di protesta vengono discusse e decise dagli studenti e che è poco educativo ergersi sul piedistallo e dire agli studenti come, dove e quando protestare. Con questi modi di fare mai ci potrà essere un dialogo.

Chiudiamo la nostra lettera consigliando al signor Lonardo, che si riempie la bocca di legalità, di utilizzare il proprio ruolo per cose più serie di questa, per ripristinare la legalità e far pagare gli stipendi ai lavoratori degli ex consorzi che da mesi lavorano per l’Asia ma ancora non ricevono i soldi dalla Regione. Consigliamo al signor Lonardo di interessarsi maggiormente alla pulizia della città che fino a qualche mese fa era molto sporca e che se non era per l’aggiunta temporanea dei lavoratori dei consorzi aveva perso persino il servizio di spazzamento nei quartieri periferici della città. Badi, signor Lonardo alla soluzione dei problemi per i quali la politica l’ha nominata e non utilizzi la sua carica e la sua notorietà per reprimere chi giustamente protesta.

Nelle ultime malebolge – conclude la nota – Dante metteva i seminatori di zizzania, i fomentatori di odio, i dispensatori di disamore, il signor Lonardo farebbe bene a rileggere la Divina Commedia”.

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