Scuola
Studenti del “Guacci” replicano a Tibaldi: “Non strumentalizzi la nostra protesta”

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Gli studenti dell’Istituto Magistrale “G. Guacci” di Benevento replicano alle parole del segretario provinciale del Nuovo Psi, Raffaele Tibaldi, il quale in una nota aveva stigmatizzato le proteste di questi giorni nel mondo della scuola.
“Caro dottor Tibaldi, – scrivono – la Sua dichiarazione ha suscitato in noi diverse perplessità: “Una ventata di stupidità ha avvolto i nostri figli che, seppur adolescenti, si stanno facendo travolgere dalla rivoluzionaria idea di occupare gli istituti scolastici”.
Ci sentiamo profondamente offesi dalle Sue parole ed è per questo che Le chiediamo: con quali competenze lei, avvocato Tibaldi, accusa noi studenti di stupidità? Quali conoscenze possiede in ambito scolastico? Quali realtà tocca con mano tanto da trovarsi nella situazione di poter esprimere pareri che dal nostro punto di vista sono superficiali ed estremamente lontani dalle nostre necessità?.
Noi studenti ci sentiamo in dovere di rispondere agli attacchi poiché preoccupati delle tristi prospettive che ci riserva il futuro. E’ la crisi che tutti noi coinvolge e che ci spinge a portare avanti proteste di questo genere. Ma lei, la crisi la sente?.
Se Lei desidera intraprendere un discorso politico, lo facesse nelle sedi opportune e non strumentalizzando la nostra protesta. Infatti, l’occupazione non è il fine bensì il mezzo ed il miglior strumento per esprimere il nostro dissenso.
Inoltre ci preme sapere in che modo Lei ritiene che le autorità sarebbero dovute intervenire, in quanto non è affatto vero che esse sono state assenti. La presenza delle forze dell’ordine difatti è stata costante durante tutte le nostre manifestazioni garantendo sicurezza e ordine pubblico. In conclusione, chiediamo ai politici locali e nazionali di non sfruttare la nostra protesta e di non oscurare le nostre reali intenzioni.
Continueremo – concludono gli studenti – a far sentire la nostra voce portando cultura, contenuti e informazione all’interno delle scuole occupate”.