ECONOMIA
La Riforma del condominio è legge. Ma cosa cambia? Intervista a Luca Bensaia, direttore generale di Manager Immobiliari
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Via alla riforma sui condomini. Dopo 70 anni si cambia. Oggi 31 articoli riformano la disciplina dei regolamenti di condominio, approvati dalla commissione Giustizia del Senato in sede deliberante così come la Camera li aveva licenziati a fine settembre. Ma in concreto cosa cambia nei nostri condomini?
Per rispondere a questa domanda abbiamo raggiunto a Milano, via skype, Luca Bensaia, direttore generale di Manager Immobiliari, che ci ha spiegato cosa prevede la riforma e coma cambia la la figura dell’amministratore di condominio.
“Le due grandi aree sulle quali la riforma si è concentrata sono da un lato maggiori doveri per l’amministratore, dall’altro nuovi diritti per i condomini. Molte novità ci sono nel lavoro dell’amministratore. Ad esempio vengono sanciti per legge l’obbligo di un avere un conto corrente per ogni condominio amministrato, di aver fatto un corso di formazione ed un aggiornamento professionale costante, di tenere la contabilità in un certo modo, viene sancito inoltre l’obbligo di agire nei confronti del condomino moroso. Si delineano così alcuni aspetti nuovi rispetto ad una situazione dove molti amministratori erano dei fai da te.”
Inoltre niente registro degli amministratori, ma la nuova disciplina prevede comunque che chi amministra un condominio debba possedere alcuni requisiti obbligatori: godimento dei diritti civili, titolo di studio, formazione e assicurazione professionale. In pratica per fare l’amministratore bisognerà frequentare un corso di formazione oltre ad aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado. All’atto della nomina, poi l’amministratore dovrà presentare ai condomini una polizza individuale di responsabilità civile che copre gli atti compiuti nell’esercizio del mandato. Polizza che sarà comunque pagata dai condomini.
In base alla riforma i compiti propri di un amministratore di condominio potranno essere svolti non più solo da una persona fisica, ma anche da una società. “Una delle cose importanti della riforma – spiega Bensaia – è che anche una società può fare l’amministratore di condominio, avvalorando un modello evolutivo della professione dell’amministratore e della gestione del condominio. Alla luce anche delle numerose norme che riguardano i condomini. Stiamo con la nostra azienda cercando, da questo punto di vista, di cambiare la figura dell’amministratore di condominio trasformandolo in un manager immobiliare, instaurando un rapporto diverso col condomino che diventa un cliente e non solo un abitane del condominio che l’amministratore gestisce”.
Ecco alcune nuove regole per la parte che riguarda i diritti dei condomini:
– riscaldamento: Chi vorrà potrà staccarsi dall’impianto centralizzato senza dover attendere il benestare dell’assemblea, ma a patto di non creare pregiudizi agli altri e di continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condomini
– animali domestici: nessun regolamento potrà vietare ai condomini di tenere animali in casa, purchè siano domestici. Anche se ora resta da capire quali animali, che rientrano generalmente in questa categoria, possono essere “tollerati” dagli altri condomini
– barriere architettoniche: per la messa a norma in sicurezza e per l’eliminazione delle barriere architettoniche del palazzo basterà che in assemblea siano presenti i condomini che rappresentano un terzo dei millesimi condominiali e sarà sufficiente la maggioranza favorevole del 50 più uno.
– cambio destinazione d’uso locali comuni: è uno degli aspetti che produce più liti. Ora per decidere il cambio di destinazione d’uso basterà il sì dei quattro quinti dei condomini.