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Art Sannio, Maiella: “Quando si parla dei dipendenti, alcuni intellettuali vedono il diavolo in Chiesa”

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Art Sannio Campania, società partecipata della Provincia di Benevento al 51%, insieme alla Regione Campania che detiene il 49%, è destinata a scomparire. Il processo di liquidazione è in atto. Troppi i debiti, circa un milione e mezzo, accumulati dalla società deputata alla gestione della rete museale. Attualmente chi sta soffrendo di più per le difficoltà economiche di Art Sannio Campania sono sicuramente i lavoratori, che da mesi non percepiscono lo stipendio o hanno mensilità arretrate. 9 dipendenti sono in distacco presso Sannio Europa, mentre altri 5 sono rimasti nella società partecipata. Abbiamo parlato di queste questioni con Antonio Maiella, dirigente Camera Sindacale Provinciale Uil, sindacato che più volte aveva acceso i riflettori su queste problematiche.
Quali soluzioni si prospettano all’orizzonte per i dipendenti?
Il segretario della Uil, Fioravante Bosco, ha lanciato sul tavolo delle trattative la proposta di un patto di solidarietà tra tutti i dipendenti. Questa idea è la prova provata che l’Unione Italiana del Lavoro non ha mai fatto distinzione fra i lavoratori, anzi ha lavorato esclusivamente nell’interesse collettivo. E ci terrei a precisare che il bene comune non è la somma delle singole aspettative, ma è la sintesi degli interessi collettivi, che è ben altro affare. Ritengo, quindi, che la linea adottata dal segretario darà i suoi frutti; sappiamo che saranno richiesti ai lavoratori sacrifici, ma è l’unica strada perseguibile per trovare una maggiore coesione sociale ed una soluzione intelligente a questa vicenda che sta veramente deprimendo la dignità dei giovani di Art Sannio Campania.
Nella pubblica opinione è passato il messaggio che i lavoratori delle Agenzie partecipate fossero dei privilegiati. E’ vero?
Credo che l’opinione pubblica, su questo punto, debba essere informata correttamente. Quando si parla dei dipendenti di questa agenzia, taluni intellettuali vedono il diavolo in Chiesa. Nulla di più falso, e vi spiego: i lavoratori percepiscono spettanze minime. Gli stipendi variano dai mille ai milleduecento euro. Il personale, altamente specializzato, lavora 37 ore settimanali e, spesso, presta la sua opera anche la domenica. Non vorrei apparire sgraziato oltre misura, ma la favola dei dipendenti giulivi non regge più. Ha stancato. E’ una farsa clownesca, anche perché i lavoratori di Art Sannio non hanno mai percepito una sola mensilità con puntualità, dal 2007 ad oggi.
Come valuta l’operato del presidente Aniello Cimitile?
Come sa, non ho una loquacità straripante, mi limito ad affermare che il presidente Cimitile, persona perbene e concreta, sta lavorando, di concerto con le forze sociali, per la salvaguardia di tutti i lavoratori delle agenzie partecipate; può risultare simpatico o meno, ma questa è la verità dei fatti. Lasciamo che la politica ci indichi la direzione giusta e, con serenità, valuteremo le strategie più utili al raggiungimento dello scopo comune.
La Uil aveva ben accolto la nomina di Giovanni Cuomo, come commissario liquidatore, avvenuta quasi un mese fa. Secondo voi come sta agendo in questa fase il commissario?
Il Commissario liquidatore è un tecnico di lungo corso, un professionista di grande serietà. Credo che debba essere lasciato fuori dal circo mediatico. Sono sicuro che gli atti che produrrà saranno il risultato di un percorso di studio equilibrato e ragionato. Penso, infine, che Cuomo affronterà la questione con il buon senso del buon padre di famiglia.
Le difficoltà dei dipendenti ed i debiti accumulati da Art Sannio sono stati oggetto di attenzione anche da parte del giornalista di Ballarò, Giulio Valessini, che questa mattina ha fatto visita alla Rocca dei Rettori per realizzare un servizio sulla riforma delle Province e sugli ipotetici risparmi, che vedremo in onda martedì prossimo.
Erika Farese