POLITICA
Riordino province: il Consiglio dei Ministri approva decreto. Benevento e Avellino accorpate

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AGGIORNAMENTO ORE 15:15 – Il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri prevede che il numero delle Province delle Regioni a statuto ordinario passi da 86 a 51, comprendendo anche le 10 città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria).
“Il riordino delle Province – hanno sottolineato in conferenza stampa a Palazzo Chigi i ministri Patroni Griffi e Cancellieri – è il primo tassello di una riforma più ampia nel cui ambito verranno riorganizzati gli uffici territoriali di governo (tra cui prefetture, questure e motorizzazione civile)”.
Solo al termine della fase di riordino, ha sottolineato Patroni Griffi, “potremo calcolare nello specifico i risparmi effettivi che l’intera riforma produrrà”.
ORE 14:10 – Ecco di seguito la nuova mappa delle Province dopo l’approvazione del decreto legge relativo al loro riordino. PIEMONTE: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli; LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia; LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia; VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia; EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena; TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno; MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno; UMBRIA: Perugia-Terni. LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone; ABRUZZO: L’Aquila-Teramo, Pescara-Chieti; MOLISE: Campobasso-Isernia; CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno; PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce; BASILICATA: Potenza-Matera. CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria. Rimangono fuori le regioni a statuto speciale, per le quali il governo ha ancora 6 mesi di tempo.
ORE 13:55 – Il governo conferma, nel decreto di riordino delle Province, “il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali” e conferma “l’abolizione degli assessorati”. E’ quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi che illustra il decreto di riordino
delle Province approvato dal consiglio dei ministri.
ORE 13:49 – “Sempre dal 1 gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto”. E’ quanto deciso dal governo come spiega la nota di Palazzo Chigi che illustra il riordino delle Province.
ORE 13:45 – Divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali e abolizione degli Assessorati: è quanto prevede il decreto legge sul riordino delle Province illustrato oggi a Palazzo Chigi dai ministri Patroni Griffi e Cancellieri. “Gli organi politici dovranno avere sede esclusivamente – hanno spiegato i ministri – nelle città capoluogo”.
13:40 – Per assicurare l’effettività del riordino delle Province “senza necessità di ulteriori interventi legislativi, il governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori, garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta”. E’ quanto si prevede nel comunicato emesso da Palazzo Chigi dopo l’approvazione del decreto sulle Province.
ORE 13:35 – Sul riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale “ci occuperemo in seguito, visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più”. Lo ha detto il ministro Patroni Griffi a Palazzo Chigi, aggiungendo che “la Sardegna ha già provveduto mentre la Sicilia ora è impegnata su altro”.
ORE 13:29 – “Da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014”. Lo afferma il ministro per la Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi. Patroni Griffi aggiunge anche che “la riforma delle Province sarà attiva a partire dal 2014; a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici.
La riduzione – spiega il ministro – è “un processo irreversibile e da gennaio verranno meno le giunte provinciali”. “Il governo si è mosso tra spinte opposte, tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla
cancellazione totale”.
A chi gli chiede se il governo non tema che da parte delle Regioni possano arrivare ricorsi, Patroni Griffi risponde: “Alcuni già ci sono stati, noi andiamo avanti con il nostro timing perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo Paese, sono soggetti ad un sindacato giudiziario. Noi andiamo avanti con il nostro timing”.
ORE 13:16 – Il decreto prevede “51 province comprese le città metropolitane”. Lo ha annunciato il ministro Filippo Patroni Griffi illustrando il decreto sulle Province. Il responsabile della Funzione Pubblica ha anche aggiunto che il provvedimento “è di tipo ordinamentale e strutturale, nella logica avviata con la spending review”.
ORE 12:47 – Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina il decreto sul riordino delle Province. Lo conferma il ministero della Funzione Pubblica su Twitter.
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