Sindacati
Uil scuola: “Il Parlamento eviti ulteriori danni all’intero sistema scolastico”

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Di fronte al DDL sulla stabilità che prevede un aggravio dell’orario di lavoro senza retribuzione e lo stallo sul pagamento degli scatti di anzianità maturati la Uil scuola invita il personale della scuola, le RSU e i rappresentanti Uil scuola al massimo impegno per rafforzare le iniziative di mobilitazione assunte insieme alla Cisl, Snals e Gilda.
“Per costringere il Governo ad iniziative di modifica al DDL di STABILITA’ per il 2013 – si legge in una nota della sigla sindacale- vanno messe in atto prima di arrivare allo sciopero proclamato per il 24 novembre tutte le possibili iniziative di pressione.
In particolare: astenersi da tutti gli impegni aggiuntivi e volontari che, di fatto, fanno funzionare la scuola; utilizzare la rete per far conoscere il grado di ingiustizia del provvedimento; far sapere alla gente che l’orario di servizio dei docenti italiani è al di sopra della media europea per cui la norma del Governo minando la qualità dell’istruzione porta la scuola lontano dall’Europa.
E’ assurdo che un Governo e un Ministro a pochi mesi dal termine del mandato possano pensare di eliminare il contratto,aumentare senza retribuzione gli obblighi di servizio, ridurre di fatto le retribuzioni, rinviando la discussione al 2014.
Nel 2013 – prosegue il sindacato – ci sarà un nuovo Governo, frutto di libere e democratiche elezioni. Solo a quel Governo spetterà di promuovere una politica, che la Uil scuola auspica attenta ai temi dello sviluppo ,del lavoro, dell’importanza della scuola e della valorizzazione delle professionalità sensibile al ruolo del sindacato.
Tutte le azioni di mobilitazione che si spera fortemente unitarie e partecipate hanno due obiettivi chiari e concreti: emanazione dell’atto di indirizzo all’Aran per il pagamento degli scatti di anzianità e cancellazione delle norme sulla scuola della legge di stabilità che intervengono su orari, retribuzione, contratto. Solo dopo questi due risultati si potrà riaprire un normale confronto ed un negoziato con il Governo ed il ministero”.