Scuola
Scuola: il 26 ottobre studenti in piazza contro il disegno di legge Aprea

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Il 24, 25 e 26 Ottobre ci sarà una mobilitazione nazionale del mondo della scuola. Ad annunciarlo, in una nota diffusa alla stampa, i membri del collettivo autonomo studentesco e universitario. Anche qui a Benevento – scrivono gli studenti – ci mobiliteremo con piazze tematiche e con un corteo previsto per il giorno 26 ottobre.
Crediamo – si legge nella nota – che in questo modo possiamo ricostruire davvero una scuola pubblica, di qualità e per tutti. Bloccheremo le scuole per far ripartire un grande movimento studentesco capace di fermare il disegno di legge Aprea e di ottenere una legge quadro nazionale sul diritto allo studio.
Solo praticando un nuovo modello di lezione, di didattica e di valutazione – prosegue la nota – possiamo costruire un nuovo modello di Università, che punti a fruire delle conoscenze per cambiare il Paese, per costruire giustizia e uguaglianza, per uscire dalla crisi.
Intanto – fanno sapere dal collettivo – oggi decine di migliaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza, per la seconda volta in una settimana, per rivendicare scuole e università diverse, per contrastare le politiche di austerity che stanno distruggendo il diritto allo studio e al futuro.
Mentre scendiamo in piazza la politica è sorda, incapace di dare risposte alle nostre rivendicazioni e nelle aule del parlamento nessuno mette in discussione il PDL Aprea, ritira i decreti Gelmini, ferma l’aumento vertiginoso della tasse nelle università o il contributo volontario nelle scuole.
Mentre scendiamo in piazza, la politica continua a discutere di se stessa senza investire in un piano di rilancio dell’istruzione pubblica e della ricerca.Le scuole e le università – spiegano gli studenti – devono diventare il centro per l’uscita dalla crisi e dalle politiche di austerità.
I casi dell’Ilva come della Carbosulcis come della Fiat dimostrano che oggi il nostro modello di sviluppo, che schiaccia i diritti e inquina l’ambiente non è più capace di darci un futuro.
Vogliamo – conclude la nota – essere la promessa di un domani migliore. Lo siamo già e vogliamo che le scuole e le università siano i luoghi per stimolare, arricchire e mettere in rete le nostre aspirazioni, i nostri sogni, le nostre intelligenze.
Vogliamo discutere di cosa si studia, come lo si insegna, vogliamo riprenderci i laboratori rimasti inutilizzati, aprire le scuole e le facoltà tutto il giorno per studiare assieme, fare musica, arte, cultura, per viverli come spazi propri.
Vogliamo questo perché i saperi non restino vuote nozioni, ma siano il frutto di una cooperazione sociale continua.
Vogliamo essere la promessa di un domani migliore a partire dalle classi e facoltà. Per questo proseguiremo la mobilitazione dentro le scuole e le università in una mobilitazione prolungata di assemblee, occupazioni, autogestioni per i giorni 24, 25 e 26 ottobre.
Vogliamo pensare un’altra scuola e un’altra università per immaginarci e praticare un’altra società!
Siamo la promessa di un domani migliore! Riprendiamo la parola, riprendiamoci scuole e università!