Sindacati
Il segretario della Uil di Benevento, Fioravante Bosco alla tavola rotonda di Sudeconomy

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Il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, ha preso parte alla sessione pomeridiana della tavola rotonda organizzata nell’ambito della manifestazione Sudeconomy dal titolo “Le economie del sud tra riforme e problematiche di crescita”.
“La provincia di Benevento, – ha detto Bosco – come gran parte del territorio del Mezzogiorno, soffre per la crisi congiunturale che ha colpito l’economia. La città di Benevento e il Sannio, insieme alle sue istituzioni locali e alle forze sindacali e imprenditoriali, devono decidere celermente in quali settori di attività bisogna concretizzare gli sforzi per ambire allo sviluppo.
L’idea che avanza, e sulla quale la Uil è assolutamente d’accordo, è che gli sforzi vadano nella direzione dell’agroindustria, della logistica, del manufatturiero, del turismo e delle energie rinnovabili. Il problema è che bisogna deciderlo al più presto poiché I tempi della crisi sono più veloci dei tempi delle risposte.
La Campania ha perso la grande occasione di dotarsi delle infrastrutture materiali e immateriali, spendendo i fondi europei su opere che alla fine si sono dimostrate quasi sempre inutili. La provincia di Benevento – ha proseguito il sindacalista – avrebbe dovuto dotarsi delle strade (il raddoppio della Benevento-Caianello) e delle ferrovie (l’alta capacità Napoli-Bari), per poter ambire allo sviluppo nel campo della logistica.
Una piattaforma logistica nel Sannio avrebbe potuto far fermare le merci in transito per stoccarle e farle proseguire oltre; ciò avrebbe significato il ritornare alla vecchia tradizione manifatturiera che ha fatto la ricchezza del nostro territorio.
L’Università di Benevento è la vera ricchezza rispetto alla quale aggregare le menti pensanti e mirare all’innovazione; troppi giovani, una volta laureatisi, sono costretti a emigrare nel nord-est e all’estero per trovare un posto di lavoro.
Questo impoverisce la nostra economia poiché, chi si forma nel Sannio, ha diritto a rimanerci per dare un contributo in termini di idee, di esperienza e di innovazione, anche per non disperdere quel patrimonio culturale che si forma nel nostro Ateneo.
Concludo – ha infine detto Bosco – richiamando tutte le Istituzioni sannite affinché si mettano intorno a un tavolo e decidano, una volta per tutte, qual è l’idea di sviluppo. Attendere ancora, mentre il malato se ne muore, significa ritardare sine die la possibile ripresa”.