POLITICA
Province, bocciato il “passaggio” di comuni per salvare Benevento. Ora si tenta la deroga all’accorpamento

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Il destino della Provincia di Benevento è ancora in bilico. Nessun comune, di quelli confinanti con il territorio sannita, ha dato la propria disponibilità per passare da una provincia all’altra. La proposta della Conferenza permanente Regione Campania-Autonomie locali è di chiedere alla Giunta Caldoro di proporre al Governo centrale una deroga all’accorpamento della Provincia di Benevento, l’unica che non risponde ai requisiti previsti dal decreto convertito in legge sulla spending review, con quella di Avellino.
Una deroga motivata dalla storia del territorio sannita e dalla centralità della Campania nel Mezzogiorno. Parallelamente verrà presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro il testo per violazione dell’articolo 133 della Costituzione, il quale prevede che “il mutamento delle circoscrizioni provinciali e l’istituzione di nuove Province nell’ambito di una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziative dei Comuni, sentita la stessa Regione”. Domani la decisione, emersa oggi dall’incontro della Conferenza, sarà trasmessa alla Giunta regionale che dovrà poi formulare la richiesta di deroga al Governo.
Tutto rimesso, dunque, nelle mani dell’esecutivo nazionale. “Sarà invitato il Governo a considerare che la Regione Campania, in base a paramentri quali i sei milioni di abitanti e gli assetti territoriali, possa avere 5 Province – ha affermato Pasquale Sommese, assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie locali – e di poter rinviare la discussione sulla città metropolitana all’interno di una perimetrazione che non vede solo i confini della nostra Regione, ma di tutte quelle del Mezzogiorno”. Di fatto, al Governo, “diremo che Benevento non ha i requisiti richiesti e che non abbiamo registrato, da parte delle altre Province né dei Comuni compenetranti, la possibilità di far rientrare Benevento in quei parametri”.
“La nostra contentezza sarebbe stata un’altra – ha commentato Aniello Cimitile, presidente dell’Ente provinciale sannita – quella, cioé, che la solidarietà dichiarata fosse divenuta solidarietà nei fatti”. La soluzione di oggi è, in ogni caso, “intelligente”. Ma Cimitile avverte che comunque “la decisione finale spetterà al Parlamento e non al Governo”. Il decreto sulla spending review convertito in legge al momento è frutto di una deliberazione del Consiglio dei ministri e “l’ultima parola sull’accorpamento sarà del Parlamento”. “Vogliamo vedere i nostri deputati e senatori – é la sfida di Cimitile – di fronte alla diversità di posizione tra Governo e Enti, da che parte si schiereranno”.
Un discorso che, ha spiegato, non vale solo “per i parlamentari della Campania, ma per quelli di tutta Italia” visto che il tema dell’accorpamento delle Province coinvolge il Paese. “La partita si chiude in Parlamento – ha rimarcato – e di fronte a dichiarazioni di incostituzionalità, legittimità, confusione e alle proposte più svariate che arriveranno dai territori vogliamo vedere i parlamentari che decisione prenderanno. Siamo alla vigilia della campagna elettorale – ha concluso -Se andranno a votare queste cose, con che faccia torneranno nei territori a chiedere il voto”.